Cultura

Il rovescio della preghiera secondo Mark Twain

di Mark Twain, Edizioni Spartaco, 12 euro.

di Giuseppe Frangi

Ha ragione Alessandro Portelli, nell?introduzione a questo folgorante pamphlet di Mark Twain, a dire che gli Stati Uniti non hanno mai fatto i conti con il loro passato (non esiste un monumento che ricordi i linciaggi che sino al 1968 sono costati la vita a migliaia di neri). Eppure gli Usa hanno la forza di produrre dei formidabili distruttori della loro natura egemonica. Mark Twain, il grande creatore della saga di Tom Saywer, era tra questi. E all?inizio del secolo scrisse una serie di saggi brevi che sono un impietoso atto d?accusa contro tutte le ipocrisie di un grande Paese che si diceva cristiano. Twain ragiona per paradossi, come nel saggio sulla Preghiera per la guerra. Come si fa a concepire una preghiera che implori il bene per sé e il male per un altro?, si chiede Twain. E, a chi non capisse il senso della domanda, spiattella il ?non detto? della preghiera: “O Dio e Padre nostro, aiutaci a ridurre a brandelli insanguinati i soldati nemici con i nostri proiettili; aiutaci a coprire i loro prati ridenti con le esanimi forme dei loro patrioti morti”. Ancor più incisivo è lo scritto che chiude la raccolta: Il soliloquio di Re Leopoldo, memorabile atto d?accusa contro le ipocrisie del colonialismo.


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