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Tutela della privacy, procedure più snelle per il Terzo settore
Una precisazione del garante per la legge sul diritto alla riservatezza esonera le associazioni e le comunità dalla richiesta di autorizzazione
di Redazione
Trattamento dei dati personali relativi allo stato di salute e alla vita sessuale: il garante per la privacy autorizza strutture sanitarie, enti, associazioni di volontariato, case di accoglienza e recupero al trattamento delle informazioni riguardanti pazienti e ospiti purché per scopi legittimi. Il via libera arriva con la pubblicazione sulla G.U. del 29/XI, serie generale n. 279, del provvedimento firmato dal garante in data 27/XI/97.
Il garante per la protezione dei dati personali prosegue la sua opera di semplificazione burocratica delle autorizzazioni necessarie per trattare quei dati personali detti ?sensibili?, che riguardano la sfera intima della persona. Questa volta il via libera riguarda le informazioni relative allo stato di salute e alla vita sessuale che potranno essere trattate, previa autorizzazione dell?interessato, da medici (per tutelare l?incolumità fisica e la salute di un terzo o della collettività), case di cura private, organismi sanitari pubblici (solo se finalizzato alla tutela della salute di un terzo o della collettività e se manchi il consenso scritto dell?interessato perché irreperibile o non in grado di intendere e di volere). L?autorizzazione viene estesa anche a enti e associazioni private che operano nella ricerca scientifica (garantendo però l?anonimato del campione al momento della diffusione dei dati), alle organizzazioni di volontariato e assistenza e alle comunità di recupero e accoglienza – ?limitatamente ai dati e alle operazioni indispensabili per perseguire scopi determinati e legittimi previsti nelle norme statutarie? – e infine agli organismi che gestiscono impianti sportivi.Tutti i soggetti suddetti non sono tenuti a presentare all?autorità la richiesta di autorizzazione al trattamento dei dati.
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