Non profit

On. Stiffoni, se ne torni a casa

L'indignazione della sezione veronese di Pax Christi sull'uso strumentale del Crocifisso.

di Riccardo Bonacina

In questi giorni sono stati diffusi tre pronunciamenti che hanno provocato il nostro radicale dissenso. Il più grave, di sapore schiettamente razzista,è quello del senatore della Repubblica Piergiorgio Stiffoni che il 22 novembre ha affermato: “L?immigrato non è mio fratello, ha un colore della pelle diverso. Peccato che il forno crematorio del cimitero di Santa Bona (a Treviso) per loro non sia ancora pronto”. Qualche giorno prima, il vicesindaco di Treviso, Gentilini aveva scritto una dura lettera ad alcuni vescovi, intimando loro di far “cessare il permissivismo religioso sin qui adottato nei confronti dell?islamismo” per non alienarsi le simpatie dei cittadini.
Pochi giorni fa, in occasione del dibattito parlamentare sulla legge 293/03, che ha riconosciuto all?Istituto di studi politici San Pio VI finalità di interesse collettivo (e di conseguenza la facoltà di avvalersi di contributi pubblici), il deputato Federico Bricolo, dopo aver definito la battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) come “la più grande battaglia navale della storia”, proponendola come modello di crociata volta a “difendere la nostra civiltà”, ha attaccato la riforma liturgica voluta da Paolo VI, che, a suo dire, ha permesso a sacerdoti “sempre più disorientati” di introdurre nelle celebrazioni eucaristiche elementi lontani dalla “vera dottrina cattolica”.
Davanti a questi pronunciamenti, a nostro parere contrari alla laicità e alla fede cristiana, Pax Christi di Verona intende esprimere la più ferma indignazione insieme a una richiesta di perdono per l?arroganza di alcuni e l?indifferenza di molti. La rivolgiamo a Gesù Cristo nostra pace, novità di vita e profezia di fraternità. Il suo nome, ci ricorda Isaia, è “Principe della pace”. Il suo primo saluto dopo la resurrezione è “pace a voi”. Il suo unico sostanziale annuncio è quello della pace che libera e salva. Chiediamo che il senatore Stiffoni venga allontanato dal Parlamento italiano, garante dei principi della nostra Costituzione.
Chiediamo che sacerdoti, vescovi e comunità cristiane prendano pubblicamente le distanze da persone, gruppi e partiti che, brandendo il Crocifisso di legno, stanno alimentando da tempo una insistente campagna di odio e di esclusione verso i Crocifissi di carne, nostri fratelli più poveri e indifesi. L?offesa più grave che si possa fare al Crocifisso, segno reale di nonviolenza e salvezza per tutti, è quello di usarlo come emblema di parte e di bestemmiarlo come ingrediente di uno ?scontro di civiltà? per giustificare le guerre. Shalom.

Sergio Paronetto, Pax Christi – Verona
Carissimo, condivido integralmente il suo appello ai responsabili delle istituzioni e della comunità cristiana.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.