Acqua
L’oro blu svelato ai viandanti nel cuore dell’Emilia
Quindici fontanelle lungo la via Romea Nonantolana raccontano il viaggio dell'acqua per raggiungere il rubinetto di casa, da falde, sorgenti e fiumi, in uno strettissimo rapporto con il territorio. Il progetto "Vie dell'Acqua", del Gruppo Hera, in collaborazione con i comuni modenesi attraversati dallo storico cammino che collega Nonantola a Fanano, vuole svelare a turisti e residenti tutti i segreti dell'oro blu. E, soprattutto, lanciare un messaggio: l'acqua del servizio idrico integrato è buona, sicura ed economica, oltre che amica dell'ambiente
Lungo l’antica strada Romea Nonantolana, in via Gherbella a Modena, pellegrini ed escursionisti possono già ora dissetarsi grazie alla prima delle quindici fontanelle, allacciate alla rete idrica, del progetto Vie dell’acqua. L’iniziativa nasce nell’ambito di HeraLAB Modena, lo spazio di confronto ideato dal Gruppo Hera per dialogare con le comunità locali: alla sua ideazione hanno contribuito i rappresentanti modenesi di Ascom Confcommercio, Confesercenti, Fondo Ambiente Italiano – Fai e Friday’s for Future, oltre alla Provincia di Modena. L’obiettivo è promuovere l’utilizzo dell’acqua di rubinetto per tutti, turisti e residenti, diffondendo la cultura del risparmio idrico per una risorsa preziosa, da tutelare.
Quindici fontanelle punteggiano l’itinerario ad anello della Romea Nonantolana, che si snoda per duecento chilometri, attraverso il cuore dell’Emilia, tra Nonantola, sede della monumentale abbazia regia benedettina, e l’Appennino tosco emiliano. La strada segue la direttrice che nel Medioevo usavano mercanti e pellegrini, passando per castelli, ospitali e pievi, tra borghi ricchi d’arte e cultura, dolci paesaggi e suggestivi scorci naturali. Fa parte della grande rete dei Cammini d’Europa e si collega con la Francigena, proseguendo verso Roma. Nel percorso, le fontane del progetto Vie dell’acqua sono posizionate in punti di interesse storico-naturalistico e, inquadrando un QR-Code, si otterranno approfondimenti puntuali sulla qualità e sul servizio idrico integrato.
Fra storia e qr-code
Ogni fontanella racconta una storia, un tassello del più ampio viaggio che fa l’acqua, dalle falde, dalle sorgenti e dai fiumi, dove viene prelevata per poi essere resa potabile e raggiungere i rubinetti delle nostre case. Vie dell’acqua fa comprendere così, in modo semplice e originale, il legame indissolubile del servizio idrico integrato con il territorio, e la necessità di preservarlo per avere acqua pulita. Le informazioni riguardano non solo il percorso compiuto da ogni singola goccia per raggiungere la fontanella, ma anche le proprietà della risorsa idrica: il qr-code diventa una sorta di etichetta, come quella dell’acqua in bottiglia, che cambia a seconda della zona.
Così, a Modena, il viandante scopre che la fontanella è alimentata da pozzi che prelevano la risorsa a oltre 40 metri, dopo il suo lungo cammino sotterraneo attraverso le falde acquifere che il fiume Panaro forma nel sottosuolo. «L’acqua di questa fontana è oligominerale e iposodica, con una concentrazione di sodio in linea con i valori consigliati per le acque minerali per l’alimentazione dei lattanti», si apprende grazie all’etichetta virtuale. E la spiegazione prosegue: «È un’acqua moderatamente dura. Con il termine durezza, si fa riferimento al contenuto di sali di calcio e magnesio. L’acqua viene disinfettata con ipoclorito di sodio per garantirne sempre la purezza in tutto il suo tragitto fino alle nostre case».
Acqua purissima
Il messaggio finale è sempre lo stesso: bere l’acqua del rubinetto fa bene all’ambiente, è sicuro e conviene. La risorsa idrica, infatti, è controllata da più di 3.200 analisi al giorno. Inoltre, ciascuna fontanella sarà dotata di un contatore intelligente, per controllare da remoto i consumi, evitando sprechi.
«Il nostro progetto», spiega Davide Bigarelli, Area manager del Gruppo Hera per l’area Emilia – nasce dalla collaborazione tra varie realtà locali che hanno sentito l’esigenza di raccontare meglio le caratteristiche degli acquedotti pubblici, aprendo una finestra sulle loro peculiarità e sul lavoro che consente di avere ogni giorno un’acqua buona e sicura ai nostri rubinetti. L’obiettivo infatti è proprio quello di diffondere la consapevolezza che l’acqua è una risorsa dal valore inestimabile, che come tale è gestita e va consumata. La scelta di raccontare questa storia assieme a quella di un percorso storico e naturalistico come la via Romea Nonantolana è particolarmente significativa, perché anche gli acquedotti sono vie che interconnettono i territori e la risorsa che trasportano porta al suo interno l’impronta chimica indelebile degli stessi».
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