Welfare

Cinici o generosi? Ecco le pagelle

Chi è un vero benefattore? E chi al contrario fa del bene solo per interesse?

di Roberto Beccaria

A Natale, tutti dicono che si deve essere più buoni. Ma c?è bontà e bontà. O meglio, c?è bontà e buonismo.
Nella tabella a fianco sono riportati i risultati di un sondaggio curato dalla Klaus Davi e Co. per il nostro settimanale su un campione di mille operatori nel sociale, alla scoperta dei soggetti considerati veri benefattori e di quelli considerati altruisti per interesse. E ne sono venute fuori delle belle.
Il più ?buono? è risultato Pasquale Natuzzi, imprenditore del Sud nel settore del mobile imbottito. Divani e poltrone, insomma. Ma cosa c?entra Natuzzi con la bontà? Semplice: oggi è buono chi crea lavoro. Così sembrano pensarla gli intervistati.

?Buoni? non solo a Natale
L?azienda che in pochi anni si è conquistata l?11 per cento del mercato dei divani si propone, in cinque anni, di raddoppiare la produzione. E assumere almeno 1.500 persone. «La regione geografica interessata sarà la cosiddetta Ieshe, tra Basilicata e Puglia», dice Angelo Bonerba, responsabile della comunicazione del progetto. «Tra il settembre ?96 e il settembre ?97 abbiamo già assunto 400 persone e a febbraio abbiamo aperto una scuola di formazione interna all?azienda. Insegniamo un mestiere e il 90 per cento dei ragazzi che hanno seguito il nostro corso sono stati assunti». Forse è per questo che un?impresa è al primo posto della classifica degli altruisti reali. Ma per essere considerati buoni si può fare anche altro, oltre che creare lavoro? Scorrendo la classifica si direbbe proprio di sì.
Al secondo posto, infatti, troviamo don Oreste Benzi, il prete coraggio che, a differenza di altri, è rimasto protagonista nella società piuttosto che attraverso i media. Medaglia di bronzo per Ezio Greggio. Un comico capace di impegno: grazie ai proventi dei diritti d?autore dei suoi vendutissimi libri ha praticamente dotato (attraverso donazioni) tutte le pediatrie italiane di incubatrici da trasporto. A noi piace pensare che sia stata decisiva nella conquista del terzo posto anche la sua campagna (in collaborazione con la nostra testata) a favore dei piccoli della Corea del Nord. Di sicuro ha contribuito anche la raccolta fondi pro terremotati promossa con il Gabibbo attraverso ?Striscia la notizia?.
Al quarto posto un?altra azienda, la Star che, attraverso il suo fondatore e il management ha saputo promuovere un?idea intelligente come quella del Banco alimentare, che distribuisce gratuitamente eccedenze alimentari a più di 500 mila bisognosi. Segue la Fondazione Cariplo per le numerose attività culturali e sociali a favore dell?integrazione degli immigrati. Al sesto posto una squisita presenza, Brenda Schad: la top model che mozza il fiato in una pubblicità di reggiseni e che dà tutto il suo fiato a difesa degli indiani Cherokee d?America. Il settimo posto è occupato dalla coppia Vianello-Mondaini, per il suo disinteressato impegno pluri-decennale a favore della ricerca sul cancro. All?ottavo posto la Timberland, promotrice della The Nathan Swartz Foundation che sostiene azioni di volontariato e di formazione a favore dell?ambiente e dell?assistenza. I progetti più recenti si sono svolti a Milano: la pulizia del Parco Sempione e l?assistenza domiciliare ad anziani e handicappati. «È un risultato ottimo, rispetto agli investimenti fatti», dice Francesco Cesario, amministratore delegato di Timberland Italia. «Diamo lavoro ai giovani e li formiamo professionalmente, con un corso d?inglese e uno di computer». Quando il profitto abbraccia il non profit. E molte aziende se ne stanno accorgendo. «È di questi giorni l?adesione di Omnitel ai nostri progetti. C?è ancora molto da fare e vogliamo farlo: chiunque sia della nostra idea si aggreghi», conclude Cesario.
Gli ultimi due posti della classifica dei ?buoni? sono occupati da Telethon, per i risultati che ogni anno ottiene a favore delle malattie genetiche, e dai coniugi Green, per l?impegno a favore delle donazioni di organi. Anche grazie a loro, le donazioni in Italia sono aumentate del 65 per cento. Tra i ?buoni? citati anche Lorella Cuccarini, Jovanotti, Gianni Morandi e la Nazionle italiana cantanti.

Solo se ne abbiamo voglia
Ma c?è anche la graduatoria dei ?cinici?, gli altruisti virtuali, o per interesse. Al primo posto Fabio Fazio: dietro la sua immagine di buonista, «si nasconde una forte promozione del suo gruppo e dei suoi amici», hanno detto gli intervistati.
La medaglia d?argento è di Elton John, il cantante col parrucchino che ha «cinicamente usato il lutto di Lady Di» per fare un sacco di soldi con ?Candle in the Wind?. Al terzo gradino del podio degli altruisti virtuali George Soros, «per la sua attività di speculatore finanziario addolcita dalle donazioni». Così è troppo facile, si sono lamentati gli operatori sociali.
Medaglia di legno per Luciano Benetton (colpa di Toscani?), per lo sfruttamento a scopi commerciali di messaggi e temi sociali. Segue Catherine Spaak, che utilizza di tutto per promuovere la sua persona, «dalle tematiche femminili all?idea dei ristoranti del cuore». Al sesto posto ?Un giorno in Pretura?, la trasmissione che sfrutta a favore dell?audience i casi giudiziari e umani più delicati. Senza pudore. Al settimo posto Luciano De Crescenzo: dietro il suo impegno per la divulgazione culturale nasconde un «raro egoismo da divo televisivo». Segue Massimo Giletti, che conduce l?ultima e più aggiornata «versione della tv del dolore dietro un?immagine da bravo ragazzo». E qui i volontari hanno calcato la mano. Ultimi posti per Danila Bonito, per il suo «approccio cinico e strumentalizzante alla cronaca», e Cino Tortorella che «per sopravvivere in televisione fa di tutto, anche un po? di beneficenza». Così hanno parlato i mille.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.