Welfare

Briciola dopo briciola

Possono bastare pochi spiccioli per salvare un giovane del Terzo mondo.

di Redazione

Bastano pochi spiccioli per salvare i bambini dei Paesi in via di sviluppo. Le iniziative avviate dall?Unicef a favore di una migliore nutrizione e di una corretta politica sanitaria, oltre all?aumento della spesa governativa nei servizi sociali, sono sempre state promosse dalla più grande agenzia sociale per i diritti dell?infanzia con questa filosofia. Se ognuno di noi mette una briciola, alla fine avremo una grande torta. Un esempio? Ogni anno 150 mila bambini muoiono in seguito a blocchi intestinali e altre complicazioni addominali causate da grossi vermi. In altri milioni di casi questi stessi invertebrati provocano gravi anemie, dissenteria e difficoltà di apprendimento e di memoria. La trasmissione è insidiosamente facile, soprattutto dove igiene e misure sanitarie sono inadeguate. Ebbene, gli esperimenti in India, Indonesia, Malesia e Tanzania promossi dall?Unicef insieme con L?Oms e alla Banca mondiale, e finanziati con le offerte dei singoli sottoscrittori, hanno permesso di trovare la cura. La terapia per sconfiggere i vermi è semplice ed economica. Una dose di mebendazolo, il farmaco vermifugo, costa 3 centesimi di dollaro. E il costo totale dei programmi terapeutici va normalmente da 1 a 2 dollari pro capite. In Gambia un?iniziativa quinquennale di integrazione alimentare prenatale ha aumentato la sopravvivenza infantile del 50 per cento soltanto somministrando biscotti proteici alle mamme in dolce attesa. L?esperimento su un gruppo di gestanti ha prodotto un notevole aumento del peso alla nascita, con una riduzione dei sottopeso del 39 per cento. Nel 1991 l?Unicef e l?Oms hanno inoltre avviato un?intensa campagna per modificare le cattive abitudini dei reparti di maternità nei Paesi in via di sviluppo a scapito dell?allattamento naturale. Questa iniziativa, denominata ?Ospedali amici dei bambini?, ha avuto come principale obiettivo la salute del neonato messa a repentaglio dall?allattamento artificiale. In soli sei anni ben 12.700 ospedali in 114 Paesi (anche quelli industrializzati) hanno cessato ogni attività pubblicitaria a favore del latte in polvere, mettendo a disposizione delle puerpere personale competente che le prepara ad allattare correttamente al seno. A Panama, invece, in un ospedale ?amico dei bambini?, si è osservato un calo del 15 per cento dei casi di diarrea neonatale, una delle maggiori cause di mortalità infantile in quel Paese.


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