Welfare

Myanmar: la denuncia di Amnesty

Denunciato ''il deterioramento'' dei diritti umani in Myanmar, dopo che, durante una missione nel paese, gli e' stato impedito di incontrare Aung San Suu Kyi

di Paul Ricard

L’organizzazione a tutela dei diritti umani Amnesty international ha denunciato ”il deterioramento” dei diritti umani in Myanmar, dopo che, durante una missione nel paese, gli e’ stato impedito di incontrare la leader della Lega nazionale per la democrazia (LND), Aung San Suu Kyi. Due rappresentanti dell’organizzazione hanno espresso le loro impressioni in una conferenza stampa, a seguito del viaggio effettuato in Myanmar dal 2 al 19 dicembre.”Non ci hanno autorizzato ad incontrare Ang San Suu kyi, che e’ attualmente agli arresti domiciliari – ha detto Catherine Babera, numero due dell’organizzazione in Asia – e la spiegazione che ci e’ stata data e’ che non era il momento giusto”. Ang San Suu Kyi, dopo una durissima prigionia di 6 anni ( dal 1989 al 1995) e’ stata messa agli arresti domiciliari lo scorso 30 maggio, in seguito a scontri, probabilmente provocati dalla giunta militare che comanda il paese. ”In seguito agli scontri dello scorso maggio – ha detto Babera- sono stati arrestati tutti coloro che stavano esercitando pacificamente la loro liberta’ di espresione e di associazione”. La giunta, secondo la Babera, ha arrestato dopo il 30 maggio una ottantina di persone. ”I prigionieri continuano ad essere detenuti illegalmente, senza essere sottopodti ad un processo, contravvenendo a tutte le norme internazioanli in materia”, ha denunciato la rappresentante di Amnesty. La delegazione inviata dall’organizzazione con sede a Londra, che ha potuto incontrare 35 detenuti, sostiene che il numero totale dei ‘prigionieri di coscienza’ si aggira intorno ai 1.350. La situazione attuale mostra quindi una sostanziale e molto grave violazione dei diritti umani secondo Amnesty, che ha chiesto la scarcerazione immediata dei prigionieri e l’avvio di un’inchiesta da parte del Rangoon, sui fatti sanguinosi del 30 maggio scorso. Gia’ lo scorso febbraio la giunta aveva concesso una visita nel Paese ad una delegazione di Amnesty.

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