Welfare

Trentino: nasce prima agenzia di collocamento per badanti

È un'iniziativa di Federazione Trentina delle Cooperative in collaborazione con Issan, Caritas e Acli

di Gabriella Meroni

Entro due mesi nascerà in Trentino un’agenzia di collocamento per le badanti, che svolgerà gratuitamente questo compito. A operare sarà un consorzio di cooperative sociali, che gestirà le ferie, le sostituzioni per malattia o impedimento, garantendo alla famiglia la copertura del servizio. Si occuperà poi della regolarizzazione e della formazione delle operatrici e degli aspetti burocratici tra cui le paghe. La novità è emersa oggi in un convegno organizzato a Trento nell’ambito del progetto europeo Promo Care, ‘Badanti, e se loro non ci fossero?’, che si è tenuto presso la sede di Cassa Centrale delle Casse Rurali Trentine BCC del Nordest. Obiettivo del progetto è di trovare delle soluzioni che facilitino l’incontro tra domanda di servizi di cura e offerta di lavoro da parte di queste donne. La formula ritenuta migliore con cui dare un aiuto concreto in questa direzione è quella di costituire una sorta di agenzia di collocamento, ovvero un consorzio di cooperative sociali che consenta di intermediare le diverse esigenze, promovendo l’autoimprenditorialità delle donne e dei lavoratori svantaggiati. Esso diventerà un punto di riferimento unico per le donne straniere in cerca di lavoro e per le famiglie che necessitano di una badante. “Lo statuto è pronto – ha spiegato oggi Arianna Giuliani,coordinatrice del progetto Promocare per la Federazione Trentina delle Cooperative – e prevede anche una gestione diretta delle donne alla governance dell’impresa. I vantaggi per le badanti che si rivolgeranno allo sportello del nascituro consorzio sono numerosi e importanti: anzitutto riceveranno un servizio di collocamento assolutamente gratuito. L’impresa poi, gestirà le ferie, la sostituzione per malattia o impedimento, garantendo alla famiglia la copertura del servizio. Poi si occuperà della regolarizzazione e della formazione delle operatrici, degli aspetti burocratici tra cui le paghe”. “Le persone non autosufficienti in Trentino superano le 10.000 unità – ha aggiunto Boccagni – Più della metà vivono a casa, con il supporto della famiglia o di badanti, mentre le altre sono ospiti in strutture residenziali. I servizi pubblici hanno carattere parziale e limitato, ma c’é un perché. Nel Piano sociale è scritto che l’obiettivo è quello di favorire le politiche che consentano all’anziano di restare a casa”. Il consorzio avrà come soci alcuni dei partner del progetto europeo. Partecipano a Promo Care la Federazione Trentina delle Cooperative, Con.Solida, Formazione-Lavoro, il Comune di Trento, Issan, l’Università degli Studi di Trento, Atas Onlus, Caritas e Acli Trentine.


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