Salute

Aids: lettera a Gesù bambino di un malato

Sai caro Gesù bambino, i miei sogni in questi ultimi anni si sono modificati, sono diventati sogni modesti, sogni forse banali.....

di Redazione

Salve, mi chiamo Stefano e sono un malato terminale di Aids e per Natale ho scritto una lettera a Gesù bambino e a Babbo Natale. Sarei molto contento, magari come regalo personale di Natale, potesse pubblicare questa lettera. Purtroppo per tanti motivi, alcuni citati nella lettera, non posso firmarmi (e questo mi costa molto), metterò solo un iniziale. Grazie per quello che farete. Caro Gesù bambino, anche quest?anno sta arrivando il Natale : anche quest?anno sono arrivato vivo al Natale! Il Natale è bello perchè è anche tempo di regali, desideri, attese, sogni…. Già, i sogni. Sai caro Gesù bambino, i miei sogni in questi ultimi anni si sono modificati, sono diventati sogni modesti, sogni forse banali, forse egoistici, forse mediocri, ma per me rimangono solo sogni: irraggiungibili, desiderosi, teorici, illusori, immaginari SOGNI. Sogno di dormire una notte intera. Sogno di non dover organizzare la mia giornata in base ai farmaci, ma di vivere alla giornata. Sogno di mangiare quando ne ho bisogno e voglia e di digiunare quando lo scelgo, e non costretto dai farmaci. Sogno di avere le forze fisiche di un qualunque altro giovanotto della mia età per poter fare tante cose, e non invece vivere la mia vita al 30%. Sogno che come voi, ?ogni tanto sto male? e non che invece, ?ogni tanto sto bene?. Sogno che la mattina il risveglio torni ad essere una gioia per il dono della vita, e non una lotta contro il vomito. Sogno di smettere di assumere farmaci per l?Aids e farmaci per gli effetti collaterali che questi causano e altri farmaci per gli effetti collaterali degli effetti collaterali di quest?ultimi e così via senza una fine. Sogno il mio diritto ad avere una pensione d?inabilità al lavoro che mi permetta di vivere dignitosamente senza dover elemosinare, e non una pensione ?elemosina? d?invalidità di 224,00 al mese con cui secondo lo stato dovrei pagarmi l?affitto, il cibo, le bollette, le cure mediche, e quant?altro serve per vivere. Sogno che i farmaci che devo assumere per contrastare gli effetti collaterali delle cure per l?Aids e i farmaci per le malattie correlate ad essa, siano gratis. Sogno di credere che davvero questi farmaci stanno allungando la mia vita e non solo la mia agonia. Sogno che abbiamo il diritto di vivere il più a lungo possibile e in maniera dignitosa. Sogno che non è vero che se scampo all?Aids morirò per l?Epatite C che implacabile continua il suo iter. Sogno i tempi passati quando in me c?era più linfa vitale e più voglia di vivere, ora invece dopo i giorni che si ripetono da anni, inizio ad essere veramente stanco ogni giorno di lottare per cercare di sopravvivere qualche ora in più, e il futuro mi spaventa. Sogno l?amnistia per il mio ergastolo farmacologico. Sogno che la solitudine finisca. Sogno che i segni indelebili dell?Aids sul mio corpo scompaiano. Sogno che sarebbe stato peggio se non fossi mai nato. Sogno che parlando di persone che ho conosciuto, non si dica solo: è morto, è ricoverato, è morto. Sogno di poter firmare questa lettera perchè così facendo vorrebbe dire che non esiste più il giudizio, la paura e l?isolamento nei confronti di mia moglie e dei miei familiari (che devo preservare) ed io sarò cosciente d?avere più amici che mi cercheranno e mi ameranno. Sogno di tornare ad una vita normale, sogno una vita….. no caro Gesù bambino, ora capisco che io voglio la mia vita. Non ne voglio un?altra. Tu mi hai scelto per vivere, e non per sopravvivere, qui, oggi e in questa situazione, per cercare di dare il mio contributo e far sentire la mia voce per realizzare quei cieli nuovi e nuove terre dove regnerà la giustizia di Dio. E allora il Natale è proprio la Venuta della Salvezza, e allora io non posso negare i bisogni che risiedono in fondo al mio cuore e voglio lottare per realizzarli: sogno la pace per tutti i popoli. Sogno la fine della fame. Sogno che le terapie per l?Aids siano per tutti. Sogno che non esista più un nord ed un sud del mondo. Sogno che tutti abbiamo gli stessi diritti. Sogno che la finiscano con ?il grande fratello? ma che sappiamo riconoscerci tutti fratelli alla pari. Sogno che la smettano con ?c?è posta per te? ma si incominci a dire ?c?è un posto anche per te?. Sogno che la RAI non spenda più i soldi degli utenti per mandare personaggi ?famosi? a farsi i bagni a Santo Domingo per metterli alla prova, ma li mandi, per l?isola dei famosi 2, in un villaggio africano dove il 50% della popolazione è affetta da HIV e così capirebbero ancora meglio il valore della vita; dove non bisogna isolarli per il cibo perchè lì non c?è davvero; dove non esistono i punti di sutura e gli antibiotici per curarsi un taglio: hanno 2 dollari l?anno pro capite per la spesa sanitaria. Così alla sera davanti alla TV anche noi ascolteremmo volentieri i resoconti della giornata, e il canone pagato alla RAI sarà cosa ben fatta perchè loro avranno aiutato qualcuno a sopravvivere. Caro Gesù bambino, aiutami a gridare a tutti che ci devono aiutare a sognare per continuare a vivere, e che non devono ucciderci prima del tempo con l?isolamento: Anche Io Devo Sperare. Anche noi esistiamo, ci siamo, abbiamo sogni e progetti come tutti e non possiamo fingerci morti. Quando andavo a Sarajevo durante la guerra per portare un pò d?aiuto, ci istruivano sui cecchini: i cecchini sparano nel gruppo la prima volta per ferire così dopo gli altri si fermano tutti lì e loro uccidono. Mi dicevano, tu fingiti morto per continuare a vivere: ecco cosa vogliono quei politici che fanno leggi ingiuste nei nostri confronti: darci una miseria di 224,00 di pensione per nasconderci in qualche ghetto. E? per questo motivo che quest?anno, caro Gesù bambino, ho scritto anche a Babbo Natale per avere un regalo un pò più terreno: un PC portatile per avere la possibilità, scrivendo, di far sentire la mia voce. Se puoi ….intercedere te ne sarei grato. Tuo con affetto, S. S. uno tra voi (Ass. Papa Giovanni XXIII)


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