Volontariato

Rosaria, diventare mamma in sedia a rotelle

Da Napoli una storia incredibile: una donna di 37 anni che soffre di atrofia muscolare spinale partorirà al Policlinico dell'Universita' Federico II

di Redazione

E’ costretta su una sedia a rotelle per una grave forma di atrofia muscolare spinale, ma nonostante cio’ sta per partorire un maschietto. Rosaria, 37 anni di Torre del Greco (Napoli), ricoverata nel Policlinico dell’Universita’ ‘Federico II’, spiega che la sua e’ stata ”una scelta difficile, ma consapevole’. Una scelta e un percorso d’amore che la donna sta per completare con un parto cesareo, un intervento delicato, soprattutto per le sue condizioni, che dovrebbe essere eseguito nei prossimi giorni. La vicenda, di cui oggi riferisce il settimanale ‘Metropolis’, e’ stata raccontata dalla stessa Rosaria che e’ ricoverata nel reparto di gravidanze a rischio del Policlinico. ”Il bimbo sta bene – spiega Rosaria – ho fatto gli ultimi controlli e pare che stia andando tutto per il meglio. Il parto avverra’, mi hanno spiegato i medici, con un taglio cesareo. I rischi potrebbero essere legati all’anestesia e alle mie condizioni fisiche soprattutto per l’atrofia muscolare e per le condizioni della colonna vertebrale. La mia famiglia e il mio compagno mi sono pero’ vicino e mi hanno sempre sostenuto in questa scelta”. Rosaria e’ una paziente affetta da una atrofia spinale di tipo due (Sma II), una condizione, come spiegano i medici del Policlinico, che non e’ certo ideale per una gravidanza. ”In letteratura – dice il professor Lucio Santoro, neurologo che segue da anni Rosaria – ci sono una decina di casi di pazienti affette da atrofia spinale che sono riuscite a portare a termine una gravidanza. Si tratta di casi descritti in altri Paesi, in Italia, almeno secondo le mie statistiche, quello di Rosaria sarebbe il primo”. Rosaria e il suo compagno, un volontario dell’Unitalsi che ha la sua stessa eta’ e che e’ originario della provincia di Salerno, si conobbero anni fa a Lourdes dove la donna si era recata in pellegrinaggio. Da quel viaggio al santuario sono scaturiti due ‘miracoli’: quello di aver trovato l’amore e poi la notizia di un bimbo in arrivo. ”Sono sicura – dice la donna – che andra’ tutto bene: rischi per il bimbo, anche se potra’ nascere prematuro, non ce ne dovrebbero essere: ho fatto l’amniocentesi e per il bimbo non ci sono complicazioni e anche il rischio che abbia l’atrofia e’ stato scongiurato. Insomma non ho neppure per un minuto pensato di interrompere la gravidanza, questo bambino lo abbiamo voluto dall’inizio”. Rosaria ha un fratello – che spesso e’ in ospedale accanto alla sorella – anche lui affetto da atrofia spinale e anche lui costretto, a causa della malattia che e’ ereditaria, sulla carrozzina. La sua malattia, una sindrome degenerativa che da’ problemi non solo per la mobilita’ degli arti inferiori, l’ha costretta da quando aveva due anni su una sedia a rotelle. Ma Rosaria nonostante l’handicap si e’ laureata in psicologia e ora sta per diventare mamma.


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