Volontariato
Telestreet: Nasce Teleporto ad Ancona
Le trasmissioni prenderanno il via nei giorni di Natale, con programmi dedicati ai problemi del lavoro, dell' immigrazione, delle donne e dell' handicap, in francese, spagnolo e probabilmente arabo
di Giulio Leben
Nasce ad Ancona, nel quartiere degli Archi, dove più forte è l’ immigrazione extracomunitaria, Teleporto, ultima delle tv di strada che trasmettono sfruttando i coni d’ ombra delle altre emittenti, e che secondo il suo presidente, il deputato diessino Luigi Giacco, dovrebbe beneficiare di una sorta di moratoria governativa in attesa dell’ approvazione di una legge di settore.
Le trasmissioni di Teleporto prenderanno il via nei giorni di Natale, con programmi dedicati ai problemi del lavoro, dell’ immigrazione, delle donne e dell’ handicap, anche in francese, spagnolo e probabilmente arabo. Dell’ associazione Telestreet, che anima la tv, fanno parte l’ Arci, il Laboratorio sociale, il Circolo culturale Africa, ma anche semplici cittadini. “Non vogliamo violare la legge sull’ emittenza né fare concorrenza alle tv commerciali – ha detto Giacco presentando l’ iniziativa – ma segnalare l’ urgenza di una legge che regolamenti esperienze come questa, a servizio della collettività e per il pluralismo dell’ informazione”.
Nei mesi scorsi la polizia postale aveva chiuso la prima emittente di strada marchigiana, Disco volante, fondata da una cooperativa di disabili a Senigallia. Giacco, che la presiede, aveva presentato insieme ad altri parlamentari un emendamento alla Legge Gasparri (poi trasformato in ordine del giorno) a favore delle telestreet. “Quando il disegno di legge Gasparri é tornato alla Camera in terza lettura – ha ricordato stamane – ho presentato un’ interrogazione per una ricognizione del fenomeno delle emittenti di strada, in attesa che il Governo approvasse una legge in materia, e il sottosegretario Innocenzi ha accolto la mia richiesta”. Dunque, i promotori di Teleporto sono convinti che in questa fase di vuoto legislativo le tv di strada possono continuare a operare, senza temere i sigilli della polizia postale. “Non siamo disobbedienti – ha detto l’ avv. Andrea Nobili, dell’ associazione Telestreet – ed esercitiamo un diritto sancito dall’ art. 21 della Costituzioni.
Altre sono le situazioni di illegalità: Rete 4 continua a trasmettere in chiaro mentre una sentenza della Consulta le ha imposto da tempo il trasferimento sul satellite”.
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