Cultura

Chiesa e globalizzazione: interviene mons. Martino

Il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Renato Martino, ha spiegato “Il magistero della Chiesa nella globalizzazione”

di Emanuela Citterio

Una globalizzazione a servizio dell’uomo, basata sulla ricerca di un’etica comune nel rispetto delle diversita`. La posizione della Chiesa in materia di globalizzazione e` stata richiamata oggi dal presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Renato Martino, gia` osservatore della Santa Sede presso l’Onu, intervenuto con un discorso su: ?Il magistero della Chiesa nella globalizzazione? in un Convegno internazionale di studi su Leone XIII nel centenario della morte. Citando la posizione di Giovanni Paolo II, Martino ha detto che la Chiesa sottolinea con forza l?urgenza di globalizzare la solidarietà, trovando convergenze progressive verso un ?codice etico comune?. ?Con ciò non si intende ? ha precisato ? un unico sistema socio-economico dominante o un?unica cultura che imporrebbe i propri valori e criteri all?etica. E? nell?uomo in sé, nell?umanità universale scaturita dalle mani di Dio, che bisogna ricercare le norme di vita sociale. Questa ricerca è indispensabile affinché la globalizzazione non sia solo un altro nome della relativizzazione assoluta dei valori e dell?omogeneizzazione degli stili di vita e delle culture?. ?La Chiesa ? ha concluso il presidente di Giustizia e Pace ? accompagna l?umanità nella scoperta del volto umano della globalizzazione. Essa l?accompagna in modo che, sempre di più, dietro al problema dei brevetti sugli organismi geneticamente modificati si veda il volto dei contadini africani, dietro elenchi di cifre su un monitor si vedano i piccoli risparmiatori delle economie in via di sviluppo, dietro i satelliti e i cavi a fibre ottiche si vedano i tanti giovani che nei Paesi poveri potrebbero apprendere e formarsi con le nuove tecnologie, dietro ai sofisticati diagrammi della ?new economy? si vedano le imprese come comunità di persone e dietro la flessibilità del lavoro, le famiglie dei lavoratori. Questa è la prospettiva cristiana per la governabilità della globalizzazione?.


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