Volontariato

Diners Club: «L’etica sfonda anche da noi»

Il colosso delle carte di credito entra nella finanza responsabile: gestirà patrimoni azionari e obbligazionari. Accordo con Ethical Capital Partners. Obiettivo: 850 miliardi

di Francesco Maggio

Probabilmente sarebbe stato impensabile fino a non molto tempo fa: Diners Club, azienda leader nel settore delle carte di credito e dei servizi finanziari, sposa la filosofia della finanza etica. Uno dei simboli per antonomasia della ricchezza e del lusso decide di dar vita ad una linea di gestione patrimoniale mobiliare etica. Invece, i fatti stanno proprio così. E, visto che ha scelto di compiere un simile passo, la sim (società di intermediazione mobiliare) del gruppo, si è impegnata a fare le cose davvero come si deve. Innanzitutto ha denominato l’iniziativa “Obiettivo uomo”, in modo che risultasse inequivocabile che lo scopo primario dell’iniziativa è quello di sensibilizzare il risparmiatore ad un uso responsabile del denaro in relazione alle conseguenze che ne derivano sulla persona (pur salvaguardando, ovviamente, i rendimenti). Non si è limitata a costituire un fondo di investimento etico, bensì ha inaugurato un’intera linea di gestione patrimoniale mobiliare etica (che, oltre ai fondi, comprende titoli azionari, obbligazioni, titoli di Stato, Sicav, strumenti monetari, ecc.). Infine, per far sì che la selezione dei titoli secondo criteri etici di esclusione/inclusione sia la più rigorosa possibile, Diners Club Sim ha stretto una partnership con Ethical Capital Partners, cioè con una delle più autorevoli agenzie di rating etico italiane che può vantare nel suo curriculum il primato di aver lanciato in autunno l’Ethical index euro, il primo benchmark etico europeo. Insomma, ogni voce del cosiddetto socially responsible investing è stata curata nel minimo dettaglio. E così, da lunedì scorso, un nuovo protagonista assoluto della finanza è entrato a far parte del sempre più nutrito gruppo dei gestori di prodotti finanziari etici. «Sono particolarmente soddisfatto di questa scelta del gruppo», racconta a Vita Alberto Previtali, direttore dell’area finanza di Diners Club Sim, «per due ragioni fondamentali. La prima è di natura personale, visto che sono un cattolico da sempre impegnato nel mondo del volontariato e quindi ritengo un fatto davvero importantissimo la crescente attenzione che il mondo finanziario presta ai temi dell’etica nell’economia». L’altra ragione, come spiega ancora il manager della Diners, è invece strettamente tecnica. «Se noi guardiamo ai dati del 2000», sottolinea, «scopriamo come il patrimonio gestito in maniera socialmente responsabile è aumentato rispetto all’anno precedente di ben il 300%. Certo, siamo ancora allo 0,8% del monte impieghi complessivamente amministrato dai fondi italiani, ma ciò significa che c’è una domanda di investimenti socialmente responsabili in forte crescita, che noi siamo quantomai intenzionati ad intercettare. Prevediamo infatti di partire con una raccolta di 200 miliardi di lire, per arrivare, alla fine di quest’anno, a raggiungere quota 850 miliardi». Ecco allora qualche ragguaglio tecnico: l’investimento minimo deve essere di 500 mila euro; le commissioni di gestione trimestrale ammontano allo 0,4%; quelle di negoziazione azionaria allo 0,04% mentre quelle obbligazionarie allo 0,02%. Info:dinerssim@diners.it


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