Formazione

Disabili: Ue dà le pagelle. Italia bocciata

Solo quattro stati membri dell'Unione europea sufficienti, Spagna, la Gran Bretagna, la Francia e il Belgio. Italia rimandata

di Redazione

Solo quattro stati membri dell’Unione europea hanno attuato progetti nell’ambito dell’anno europeo dei disabili usufruendo dei 12 milioni di euro messi a disposizione dall’esecutivo europeo. Lo ha detto il commissario agli affari sociali Anna Diamantopoulou illustrando i risultati delle iniziative dell’anno dedicato ai problemi delle persone con handicap. I paesi virtuosi sono la Spagna, la Gran Bretagna, la Francia e il Belgio. L’Italia, invece, e’ stato spiegato nel corso di un incontro con i giornalisti, applica poco la sia pur buona legislazione, soprattutto in materia di accesso dei disabili agli edifici. ”Sono molto dispiaciuta di questi risultati”, ha commentato il commissario. Ieri e’ scaduto il termine di presentazione di piani d’azione da parte degli stati membri per lanciare nuove iniziative, o per rivedere la legislazione vigente, o ancora per modificare alcune leggi ed introdurne di nuove. ”Ma – ha spiegato Diamantopoulou -, nonostante gli sforzi delle istituzioni europee attraverso diversi programmi per aiutare le persone con handicap, le risposte sono state molto scarse e sono arrivate solo da quattro stati membri”. Diverse le iniziative promosse dall’Ue per sensibilizzare l’opinione pubblica durante il 2003, come la marcia europea in autobus, che ha coinvolto circa 80mila persone. I mass media – ha sottolineato Diamantopoulou – ”hanno giocato un ruolo molto rilevante per vincere i pregiudizi nei confronti delle persone disabili”. Piu’ di 9.100 articoli sono stati scritti dalla stampa europea per promuovere la campagna a favore delle persone handicappate. Il risultato e’ stato la ‘Dichiarazione europea su media e disabili’, approvata nel giugno scorso, un’iniziativa che spinge i media a ”continuare a migliorare l’immagine delle persone disabili, il loro livello di occupazione e il loro accesso ai media”. La Commissione ha inoltre istituito un fondo per facilitare i progetti transfrontalieri includendo i nuovi stati membri dell’Ue. Obiettivo di queste iniziative e’ stato quello di rafforzare la dimensione delle attivita’ nell’anno europeo dei disabili attraverso lo scambio di informazioni a livello transnazionale e attraverso una cultura comune per promuovere i diritti delle persone con handicap e la loro piena integrazione nella societa’ e nell’economia. Uno dei problemi fondamentali – ha affermato Domenico Lenarduzzi, membro di un gruppo di esperti, anch’egli disabile – riguarda ”le difficolta’ incontrate dai disabili nell’accesso agli edifici”, argomento per il quale la Commissione ha stilato un rapporto. I punti focali sono gli argomenti economici, sociali e politici per migliorare l’attuale stato sull’accesso agli edifici europei e l’occupazione dei disabili. ”E’ inutile – ha sottolineato Lenarduzzi – che un disabile trovi lavoro se poi non puo’ accedervi. Le strutture sono fondamentali, ma ancora troppo carenti”.


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