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Media: Approvata la legge Gasparri. Una scheda

Ora la parola passa a Ciampi.

di Redazione

Il provvedimento è stato approvatodall’Assemblea del Senato con 155 voti a favore e 128 contrari su un totale di 284 senatori presenti. Come era lecito aspettarsi sono centinaia le reazioni. La parola ora passa a Ciampi. La legge Gasparri prevede un tetto antitrust del 20% delle risorse basato su un nuovo paniere, il Sistema integrato delle Comunicazioni (Sic) nel quale confluiscono per la prima volta tutte le risorse del settore dei media, l’eliminazione del divieto di incroci proprietari tra emittenza ed editoria. Nuove norme per la nomina dei vertici Rai e una prima indicazione sull’iter per la privatizzazione della Tv di Stato. Le regole per il lancio del digitare terrestre. Questi in sintesi gli aspetti piu’ qualificanti della legge che e’ destinata a ridisegnare il mondo dei media nei prossimi anni. Sic e limiti Antitrust Il Sic e’ forse la piu’ importante e la più controversa innovazione della legge e ha come obiettivo la piena integrazione del mondo dei media. In questo paniere sono così confluite le risorse non solo delle televisioni, della radiodiffusione e dell’editoria, ma anche la pubblicita’ su qualsiasi mezzo, internet, le sponsorizzazioni, i ricavi delle imprese discografiche, del cinema. Si tratta di un coacervo di voci che secondo alcune stime potrebbe arrivare ad un valore finale del sistema di quasi 32 miliardi di euro. Sul Sic si innestano i limiti antitrust: nessun operatore iscritto all’albo (di nuova istituzione) degli operatori della comunicazione potra’ controllare “ricavi superiori al 20% ” del valore del Sic, controllare piu’ del 20% dei “programmi televisivi o radiofonici irradiabili su frequenze terrestri”. Resta, comunque, la previsione normativa di “divieto di costituire posizioni dominanti nei singoli mercati” che costituiscono il Sic. Una norma asimetrica, fa scendere il tetto al 10% per gli operatori di telecomunicazioni i cui ricavi siano superiori al 40% di quelli complessivi di quel mercato. In sostanza rientra in questa fattispecie, al momento, solo Telecom Italia. Editoria All’articolo 15 è introdotta una norma asimmetrica a tutela dell’editoria. Si prevede che chi ha piu’ di una emittente tv non possa entrare nella carta stampata fino a fine 2008. Digitale E’ l’altro caposaldo della legge. L’introduzione della nuova tecnologia, e’ lo strumento utilizzato per superare l’attuale assetto del sistema radiotelevisivo, che con la tecnologia analogica non permetteva un espansione degli ‘attori’ presenti sul mercato. La legge conferma il termine del 2006 per lo switch-off tra analogico e digitale, fissata da una legge varata dal governo di centro-sinistra ma fissa alcune scadenze ben precise.. In sostanza spettera’ alla Rai, nella sua qualita’ di concessionaria del servizio pubblico garantire la copertura del 50% della popolazione con il segnale digitale entro il 2003 per arrivare al 70% della popolazione entro il primo gennaio 2005. Questo per assicurare un’offerta reale, ma anche le altre emittenti se vorranno avere una autorizzazione alla trasmisisoen nazionle dovranno coprire il 50% della popolazione. Sono previsti incentivi per l’acquisto di decoder per la ricezione del segnale digitale sui vecchi tv analogici (incentivi peraltro gia’introdotti nella manovra finanziaria 2004-2006). Durante la discussione in Parlamento, maggioranza e Governo hanno individuato nella fissazione di tempi certi e nella accelerazione dell’avvio al digitale, la risposta alla sentenza della Corte Costituzionale e al messaggio del Presidente della Repubblica sul pluralismo dell’informazione. La sentenza del 2002 della Consulta, infatti, prevede, a garanzia del pluralismo, che a fine 2003 scada definitivamente il termine per la fine del regime transitorio e il rispetto dei limiti antitrust fissati dalla legge Maccanico. Conseguenza, il passaggio di Rete 4 sul satellite e la trasformazione di Rai Tre in canale senza pubblicita’. L’avvio del digitale,con la presenza di una molteplicita’ di canali, superera’ tale previsione. Il dibattito parlamentare ha ‘rafforzato i poteri dell’Authority per le Comunicazioni, che deve verificare, entro dodici mesi dall’ entrata in vigore della legge, l’effettiva diffusione del digitale. In caso di inadempienze e poi proporre interventi, entro i 30 giorni successivi. Allo stesso tempo pero’, la legge Gasparri, garantisce la proroga delle attuali concessioni e autorizzazioni analogiche fino al 2006, prevedendo che il periodo di validita’ delle attuali concessioni e autorizzazioni per le trasmissioni in tecnica analogica potra’ essere prolungato sino alla scadenza del 2006, prevista per la definitiva conversione al digitale, “subordinatamente” al verificarsi delle condizioni previste di diffusione del digitale “e al conseguente effettivo ampliamento delle offerte disponibili e del pluralismo nel settore televisivo previsti dalla Corte costituzionale”. Pubblicita’ Si dà attuazione alla normativa Ue sulle tv. La norma lascia sostanzialmente invariata la disciplina attualmente in vigore sugli spot (18% come tetto massimo sulla diffusione oraria per le tv commerciali) ma chiarisce l’esclusione di telepromozioni e televendite dai tetti orari, favorendo l’utilizzo di questa forma di advertising. Rai Il Ddl definisce poi le modalita’ per l’avvio della privatizzazione della Rai e le nuove regole per il mandato e le procedure di nomina del cda di Viale Mazzini. Dopo la prima fase della privatizzazione, che culminera’ con la vendita del 10% del capitale, il mandato sara’ di tre anni e sara’ rinnovabile una sola volta. Il presidente sara’ nominato dal Cda e la sua nomina sara’ effettiva dopo il parere favorevole, a maggioranza di due terzi, della Commissione bicamerale di Vigilanza. L’elezione degli amministratori avverra’ con voto di lista. Il rappresentante del ministero dell’Economia, fino alla privatizzazione, presenta una lista di candidati formulata sulla base delle delibere della Vigilanza. Nel periodo transitorio sara’ la stessa commissione di Vigilanza a nominare sette membri del Cda (4 di maggioranza e 3 dell’opposizione). Il presidente e il nono componente saranno designati dal ministro dell’Economia. Varra’ anche in questa fase la regola per cui il presidente entrera’ in carica solo dopo aver acquisito il via libera a maggioranza qualificata della commissione di Vigilanza. La privatizzazione, dopo il completamento della fusione tra Rai Spa e Rai Holding, verra’ avviata entro il 31 gennaio 2004 con un’Opv (con tempi, modalita’ e condizioni stabiliti dal Cipe), con un limite del possesso azionario dell’1% per singolo azionista. Un quarto delle entrate andra’ agli incentivi per l’acquisto e il noleggio di decoder digitali. Fino al 31 dicembre 2005 sono vietate cessioni di rami d’azienda. L’articolo 20 della legge prevede che le nuove norme di nomina del Cda della Rai entrino in vigore dal 28 febbraio, con l’automatica decadenza dell’attuale Consiglio. Questa norma, introdotta al Senato in seconda lettura su richiesta di parte della maggioranza, portera’ad un nuovo giro di poltrone a Viale Mazzini con l’inizio del nuovo anno, forse anche prima di febbraio visto l’annuncio di alcuni membri del cda di dimissioni non appena la legge sara’ promulgata.


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