Welfare
Una giornata dentro il carcere, succede a Lodi. Prenotatevi
Il giornale "Uomini Liberi" ha promosso l'iniziativa di aprire per qualche ora le porte del carcere.
Ornella Favero (ornif@iol.it)
Cosa si nasconde dietro quel muro di via Cagnola 2? Chi sono gli ?abitanti? della casa circondariale di Lodi? Chi sono i redattori di Uomini Liberi? Come si vive in un carcere? A queste e ad altre domande saranno gli stessi cittadini a rispondere. Per la prima volta la struttura carceraria di Lodi, sabato 13 dicembre, aprirà le porte a un gruppo di cittadini che vorranno trascorrere qualche ora dietro le sbarre per conoscere una realtà troppo nascosta, lontana dalle nostre consuetudini e dai luoghi che frequentiamo normalmente, ma non distante dalle nostre case, vista la centrale posizione del carcere di Lodi. Un incontro, non a caso nel giorno di Santa Lucia: sarà la ?nostra presenza? a essere ?dono? per gli oltre 80 detenuti di Lodi. L?idea nasce dalla redazione di Uomini Liberi, il mensile realizzato interamente presso la casa circondariale di Lodi: da settembre ad oggi, numerosi lettori della rivista hanno imparato a conoscere la realtà carceraria attraverso i racconti, gli aneddoti, gli articoli di cronaca di Armando, Franco, Livio, Simone, Giorgio, Calogero e di tutta la redazione. Ma ?toccare con mano?, guardare negli occhi chi scrive, conoscere il lavoro del corpo di polizia penitenziaria, della direzione e degli operatori, è ciò che permetterà a chi entrerà per un giorno in carcere di essere portatori di una testimonianza. Il carcere aprirà le porte al mattino verso le 10,30 e al pomeriggio verso le 15 consentendo a due gruppi di conoscere la casa circondariale accompagnati dal direttore Morsello, dall?educatore Gentile e dal comandante Ciaramella. Per questioni organizzative, chi volesse aderire dovrà inviare entro l?1 dicembre la propria adesione (nome, cognome, data di nascita, residenza; i dati saranno trattati ai sensi della legge 626/96 e ai soli fini di questa iniziativa) inviando una mail a: uomini.liberi@libero.it o telefonando ai numeri 335.5361187 o 339.5835339.Andrea Ferrari, coordinatore Uomini Liberi