Focus book
Campania, il cambiamento è possibile (e no, non servono gli eroi)
Presentata la sesta pubblicazione della collana "Geografie Meridiane" dal titolo "Campania, il sociale Next-Gen". Il volume è scaricabile dal sito di VITA. I protagonisti dell'evento sono stati i giovani che hanno scelto di restare sul territorio per diventare attori della società civile: stanno facendo della regione un laboratorio di innovazione sociale
di Redazione
La Campania è la terza regione per popolazione e la prima del Sud d’Italia ed è anche la più giovane del Paese. Eppure dal 2002 al 2022 l’hanno lasciata, per motivi di studio o di lavoro, 360mila giovani. Cosa possono fare Terzo settore e istituzioni per invertire la rotta? A questa domanda prova a rispondere il sesto focus book della collana “Geografie Meridiane” di Vita a Sud (il progetto di Vita di racconto dell’innovazione sociale e dell’economia civile del nostro Mezzogiorno) che è stato presentato venerdì 5 aprile a Napoli. Un appuntamento che ha visto protagonisti proprio i giovani che hanno scelto di restare sul territorio per diventare attori della società civile: sono loro che stanno facendo della regione un laboratorio di innovazione sociale.
Il book si intitola “Campania, il sociale Next-Gen” (si può scaricare a questo link). La presentazione del volume si è tenuta nella Chiesa ai Cristallini, nel Rione Sanità di Napoli. Un luogo di straordinaria bellezza gestito dalla cooperativa di comunità “La Sorte”, una delle sette esperienze che raccontiamo nel secondo capitolo del book dal titolo “Noi non ce ne andiamo” e che dimostrano che sono proprio i giovani che possono e vogliono fare la differenza e cambiare un destino che sembra essere già scritto. Le realtà che guidano o in cui lavorano stanno proponendo un approccio innovativo di sviluppo territoriale.
Dopo i saluti di presentazione del direttore di VITA Stefano Arduini e di padre Antonio Loffredo, il parroco illuminato che ha dato il via a quello che oggi viene raccontato come “Il miracolo di Rione Sanità”. Rione Sanità è stato per tanto tempo una periferia dentro il cuore della città di Napoli. Qui nel 2006 Loffredo ha fatto nascere, insieme a un gruppo di sei giovani volontari cresciuti nel quartiere, la cooperativa sociale La Paranza. Insieme hanno cambiato le sorti di un luogo, e creato decine di posti di lavoro, trascinandolo via dalla marginalità atavica che l’aveva sempre caratterizzato.
Poi la parola è passata ai giovani. Luca Cioffi, vicepresidente di Arci Avellino ha raccontato come in Irpinia si è costruita – grazie all’impegno giovanile – una comunità più solida. Ludovica La Rocca, tra le fondatrici dell’associazione sociale Blam, la realtà ha riqualificato una chiesta sconsacrata per trasformala in un bene aperto alla collettività. Bruno Mazza, che in uno dei luoghi più degradati del Sud Italia, il Parco Verde di Caivano, ha fondato l’associazione “Un’Infanzia da Vivere” per supportare minori e adolescenti che vivono nel quartiere.
E ancora Stefano Mancini, presidente della cooperativa sociale “La Strada” che su un bene confiscato alla camorra dà lavoro a persone che arrivano da percorsi psichiatrici attraverso lo strumento dei budget di salute, Grazia Forio di “Legambiente Campania”, la realtà che insieme alla “Fondazione Famiglia di Maria”, ha fatto nascere nella periferia di Napoli Est la prima comunità energetica e solidale d’Italia, e a chiudere il raconto delle esperienze Emanuele Russo, presidente della cooperativa di comunità “La Sorte” che nel Rione Sanità di Napoli gestisce lo Jago Museum, la Chiesa dei Cristallini che ha ospitato l’evento di presentazione del book e la Cappella dei Biachi.
A seguire la tavola rotonda moderata da Stefano Arduini a cui hanno partecipato: Stefano Consiglio, presidente di Fondazione Con il Sud, Giovanna De Rosa, direttrice del Centro di servizio per il volontariato di Napoli, Giuseppe De Stefano, segretario generale della Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, Francesco Giangregorio, direttore generale del consorzio Sale della Terra e Antonio Loffredo.
Nel terzo capitolo del book abbiamo provato a tracciare “Le sfide meridiane: la Campania è fatta per restare”. Abbiamo chiesto alla scrittrice Carmen Pellegrino, al professore ed esperto di social innovation Alex Giordano e al poeta Franco Arminio come e da cosa ripartire per rendere la regione “a misura dei giovani”. La sfida lanciata da Carmen Pellegrino è chiara: impariamo a convivere con le rovine perché «la contiguità anche fisica con il passato è un regalo». Per Alex Giordano la sfida è investire tutto sull’occasione dell’Agrifood che può garantire centinaia di posti di lavoro e infine la sfida per Franco Arminio non poteva essere che quella di “ritrovare la poesia” e in questo viaggio “Da Salerno al Garigliano” a suo modo (in versi) ci spiega come.
Leggi il focus book: “Campania, il sociale Next-Gen”
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