Autismo
Thomas e la sua classe, un modello di inclusione presentato a Valditara
Thomas è un bimbo nello spettro autistico seguito dalla Fondazione Sacra Famiglia. L'educatrice della Fondazione, le insegnanti e la scuola hanno lavorato in sinergia realizzando interventi con i compagni e spazi più accoglienti: oggi Thomas va a scuola felice ed è a tutti gli effetti parte della classe. Un modello che ha ricevuto il plauso del Presidente della Repubblica e che verrà presentato al ministro Valditara
Thomas frequenta la quarta elementare e oggi finalmente è sereno. È ben inserito tra i compagni, fa tanti progressi dal punto cognitivo, riesce a stare molto più spesso in classe. Se tutto questo è stato possibile, è grazie a un impegno congiunto della famiglia, della scuola e di Fondazione Sacra Famiglia, che hanno ascoltato, sostenuto e accolto i suoi bisogni come bambino nello spettro autistico. Nella scuola primaria Franceschi di Trezzano sul Naviglio, l’stituto che frequenta Thomas, la Fondazione ha predisposto un’aula sul modello Teacch – uno spazio strutturato proprio per garantire il benessere di chi è neurodivergente – e ha organizzato un percorso a misura di bambino, condotto dall’educatrice Laura Falcone, per aiutare gli alunni a comprendere le caratteristiche dell’autismo e insegnare loro ad accogliere tutti i coetanei, rispettandone i tempi e le modalità di interazione sociale.
Di questa e di altre esperienze e buone pratiche di Sacra Famiglia – e in generale del suo modello di lavoro sul territorio, grazie al quale sono stati presi in carico, nel solo 2023, 312 utenti autistici attraverso un’ampia gamma di servizi – si parlerà il 7 aprile, durante una presentazione in presenza del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, in occasione della manifestazione Aut&Friends a Trezzano sul Naviglio, promossa da una rete di associazioni del territorio con il patrocinio dei Comuni di Trezzano sul Naviglio, Buccinasco, Corsico, Cesano Boscone e Cusago. Il ministro non è il primo rappresentante delle istituzioni a venire a conoscenza della storia di Thomas: Raffaella Salvatore, la mamma, infatti, ha scritto in due occasioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha voluto rispondere prima con una lettera e poi facendo chiamare la famiglia dal suo capo della segreteria, Simone Guerrini.
L’aula attrezzata, uno spazio in cui imparare con serenità
«Tutto è iniziato due anni fa», racconta Salvatore. «Thomas non riusciva a stare molto tempo in classe a causa dei tanti stimoli e così stava spesso nell’aula di sostegno. Questo spazio però era funzionale, c’erano anche banchi e sedie accatastati. Insieme alla dirigente, alla Sacra Famiglia, all’insegnante di sostegno e a tutto il team che ruota intorno a lui abbiamo avviato la sistemazione dello spazio e la creazione di un’aula sul modello Teacch». Si tratta di uno spazio progettato ad hoc per abbassare gli stimoli ambientali e sonori, con arredi appositi per permettere ai bambini nello spettro autistico di concentrarsi e non distrarsi. I materiali utilizzati sono sensorialmente adatti, le informazioni possono venire presentate attraverso immagini, ci sono tecnologie assistive adatte a un metodo di insegnamento individualizzato. A terra sono anche disposti dei tappetini per rilassarsi nei momenti di sovraccarico, ascoltando musica apposita.
In occasione dell’inaugurazione di quell’aula, la mamma ha scritto una prima e-mail al Presidente Mattarella, invitandolo a venire a vedere la creazione. Il Presidente rispose con una lettera. Il lavoro di inclusione, da allora, non si è fermato, anzi. Per rendere più accogliente per tutti l’ambiente scolastico, è stato avviato un progetto di sensibilizzazione, per spiegare tutto ciò che un bambino come Thomas può vedere o sentire, attraverso dei video, ma anche attraverso l’esperienza diretta, attraverso un casco che simula le percezioni sensoriali dei bambini autistici così da farle comprendere ai compagni neurotipici.
Dopo il percorso di spiegazione e sensibilizzazione realizzato dall’educatrice e dalla scuola, Thomas è a tutti gli effetti un componente della classe e i compagni lo percepiscono come tale
Raffaella Salvatore, mamma di Thomas
Il progetto di formazione e inclusione
«All’inizio, in prima elementare, nessun compagno conosceva Thomas né sapeva come approcciarsi a lui. Avevano anche un po’ paura, perché lui è un bambino molto attivo e fisico, ti viene incontro correndo, ti tocca», dice la mamma. «Dopo il percorso di spiegazione e sensibilizzazione realizzato dall’educatrice e dalla scuola, Thomas è a tutti gli effetti un componente della classe e i compagni lo percepiscono come tale. La mattina, all’entrata, gli altri bimbi lo prendono spontaneamente per mano, senza che nessuno gli dia indicazioni e lo accompagnano dentro. Sanno come interagire con lui, grazie al grande lavoro che è stato fatto».
Un modello di lavoro riconosciuto pubblicamente
La mamma, lo scorso giugno, ha nuovamente scritto al Presidente, invitandolo ancora a visitare la scuola e a conoscere questa realtà inclusiva. Questa volta la risposta è arrivata con una chiamata dal segretario Simone Guerrini, che si è complimentato col team educativo per tutto l’impegno profuso e i progressi fatti. «Il ministro Valditara è stato messo al corrente di questa telefonata dal Quirinale», conclude Salvatore, «e sarà presente all’evento di sensibilizzazione e consapevolezza sull’autismo in programma questa domenica».
La neurodiversità non è un deficit, ma un modo diverso di vedere il mondo. Il nostro obiettivo è valorizzare questa ricchezza e dare a tutti i bambini, nessuno escluso, la possibilità di trovare il loro posto nella società
Monica Conti, direttrice dei Servizi innovativi per l’Autismo di Sacra Famiglia
«Siamo molto soddisfatti per l’apprezzamento del ministro dell’Istruzione per il nostro modello di lavoro a fianco delle famiglie dei bambini con autismo», afferma Monica Conti, direttrice dei Servizi innovativi per l’Autismo di Sacra Famiglia. «Da anni, attraverso il nostro servizio di counseling, ci impegniamo a favorire l’integrazione, l’autonomia e l’apprendimento dei bambini con sindrome dello spettro autistico, e continueremo a percorrere questa strada, consapevoli che la neurodiversità non è un deficit, ma un modo diverso di vedere il mondo. Il nostro obiettivo è valorizzare questa ricchezza e dare a tutti i bambini, nessuno escluso, la possibilità di trovare il loro posto nella società e vivere una vita piena. Crediamo fermamente che l’inclusione sia un diritto fondamentale e che la collaborazione tra diverse realtà, dalla scuola alle famiglie, sia essenziale per realizzare questo diritto».
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