Cultura

Uganda: missionario ferito

P. Guido Cellana, missionario Comboniano in Uganda da 35 anni, è stato ferito durante un agguato tesogli dai guerriglieri dell'LRA (l'Esercito di Resistenza del Signore)

di Redazione

A comunicarci la notizia è Davide Franzi, responsabile della sede ugandese di “Insieme si può” che si trova a Lira per distribuire due camion di aiuti ai 400 mila profughi della città. Al telefono, la voce di Davide è spesso rotta dall’emozione. Si capisce che la notizia, appresa pochi minuti prima, ha scosso anche lui, veterano di tante emergenze. P. Guido è infatti un amico di vecchia data, un missionario con cui “Insieme si può” ha realizzato tanti progetti e attraverso il quale assiste 250 ragazzi orfani con l’adozione a distanza. P. Guido come ogni settimana si stava recando nella sua missione di Aliwang che è stato costretto ad abbandonare 6 mesi fa, al pari di 60.000 suoi parrocchiani, per fuggire ai massacri e alle violenze quotidiane. In parrocchia sono rimasti solo un migliaio di persone, ma lui non vuole abbandonarle e ogni tanto si reca a visitarle, a celebrare una s. Messa, a portare qualche aiuto. Sa che la strada è insicura e che nelle ultime settimane l’attività dei guerriglieri si è intensificata tanto da provocare oltre 200 morti, 53 dei quali nella stessa missione di Ngeta, situata a 8 chilometri da Lira, dove P. Guido ha trovato riparo. Ma lui va lo stesso, “buon Pastore” che, lasciate le 99 pecore al sicuro nell?ovile, si avventura alla ricerca di quella in pericolo, abbandonata da tutti. Improvvisamente, dal bordo della strada parte una raffica di colpi di mitra. La macchina è centrata in pieno. Una pallottola trafigge la mano di P. Guido; il ragazzo di 15 anni che viaggia al suo fianco è meno fortunato e muore sul colpo, crivellato di colpi. P. Guido abbandona l’auto e fugge nella foresta inseguito da un guerrigliero che gli spara addosso. Riesce a far perdere le sue tracce nascondendosi nell?erba alta. Nel frattempo gli altri guerriglieri danno fuoco alla macchina e poi si allontanano permettendo a P. Guido di raggiungere la missione di Lira dove finalmente viene soccorso. Così, nella assoluta assenza delle grosse organizzazioni internazionali, dell’ONU, del Governo centrale ugandese, un manipolo di persone, cercano di mantenere viva una speranza di pace e di convivenza civile che un progetto demoniaco vorrebbe spegnere. Anche oggi sulle strade del Nord Uganda la costruzione di un mondo più giusto (che per noi Cristiani è il regno stesso di Dio) ha conosciuto le sue vittime innocenti. Anche oggi, missionari, suore, volontari laici, hanno trascorso una giornata di “ordinaria e quotidiana santità”.


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