Politica

San Patrignano: è l’ora dei cocchi di mamma

Finanziamenti, incarichi, posti chiave, sogni realizzati: per la comunità riminese è il momento di raccogliere. Grazie a molti ministri molto amici.

di Gabriella Meroni

Se il buongiorno si vede dal mattino, l?alba è spuntata per San Patrignano il 27 ottobre 2001, sei mesi dopo il varo del governo Berlusconi. In quel pomeriggio d?autunno, Andrea Muccioli ospitava in comunità i ministri Moratti, Sirchia e Maroni; aveva appena salutato Buttiglione, attendeva Gasparri; Fini aveva parlato il giorno prima, Berlusconi aveva inviato un?affettuosa lettera. Vi si leggeva: “L?esempio di San Patrignano è straordinario: di fronte alla tragedia della droga avete scelto di reagire e combattere, e noi saremo accanto a voi”. Appunto. La vicinanza del governo alla comunità di Rimini è stata in questi due anni totale, appassionata, incondizionata. Un programma di tenerezze proseguito in un crescendo imbarazzante. Da veri cocchi di mamma. Pardon, di ministro. La titolare dell?Istruzione, Letizia Brichetto conosce talmente bene il territorio della comunità che quando si trattò, in nome dello spoil system, di rimuovere il direttore generale del suo ministero in Emilia Romagna, Giuseppe Barbieri, scelse il dirigente provinciale di Rimini, Lucrezia Stellacci, che molti vollero suggerita da Muccioli (e lei semiconfermò: “Che ci sarebbe di male?”). D?altra parte, il ministro col tailleur per San Patrignano raccoglie anche fondi privati (un?asta di beneficenza allo Spazio Krizia di Milano si è chiusa il 22 novembre, organizzata da lady Moratti). Ma soprattutto pubblici: alla comunità andranno infatti gran parte degli oltre 10 milioni stanziati per il progetto Enjoy (i doposcuola), la più importante iniziativa del ministero nel settore della lotta alla tossicodipendenza, che San Patrignano dovrà far partire dal 2004. Il ministero è impegnato in un altro programma contro la tossicodipendenza, questa volta europeo, chiamato ?Peer education”, che è gestito da un comitato di scienziati e docenti e da Francesco Vismara, che esperto sarà sicuramente ma è anche tra i leader di Sanpa. Lo stesso Vismara è poi supplente di Andrea Muccioli nella Commissione nazionale tossicodipendenze del Welfare. Chicca morattiana: Giacomo Muccioli, fratello del più noto Andrea, siede nel Consiglio di amministrazione dell?ateneo milanese Iulm come rappresentante del ministero dell?Istruzione. Noticina: Giacomo è veterinario. Dall?istruzione all?editoria, San Patrignano ha vinto (insieme ad altre 10 organizzazioni di cui è la ?capocordata?, anche perché almeno due, Agaras e Anglad, sono sua diretta emanazione) la gara d?appalto, del valore di 5 milioni di euro, per la gestione della campagna governativa “o ci sei o ti fai”. Quest?anno la riapertura del bando, del valore di 3 milioni, ha suscitato le proteste di molte associazioni, che hanno accusato la presidenza del Consiglio di aver ?ritagliato? i requisiti di partecipazione su misura di Sanpa e di aver lasciato poche ore di tempo per candidarsi al rinnovo dell?appalto. Nulla per una comunità che ha imparato, in pochi mesi, a lottare contro il tempo per far partecipare i suoi rappresentanti al maggior numero di comitati/ commissioni/ consulte possibili: emblematico il caso del direttore sanitario di San Patrignano, Antonio Boschini, che siede contemporaneamente nella Consulta del volontariato per i problemi dell?Aids, come rappresentante del non profit, e nella Commissione nazionale per la lotta contro l?Aids, come medico. E il fondo nazionale antidroga? Anche in questo caso non sono mancate le polemiche, per via di progetti approvati ma senza pubblicare il destinatario. Ciò che è certo, è che il ministero del Lavoro ha già finanziato cinque corsi di formazione professionale per ex tossicodipendenti gestiti da San Patrignano. E in qualche cassetto del ministero della Giustizia sonnecchia il progetto, che sfumò per un soffio nell?estate 2002, di affidare alla comunità preferita dal governo la gestione dell?ex carcere di Castelfranco in Emilia, per trasformarlo in una struttura adatta a ospitare detenuti tossicodipendenti in riabilitazione. Il vespaio di polemiche che si accese bastò a bloccare il progetto. Ma fino a quando?


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