Famiglia

Droga: regole comuni nella Ue

L'accordo impegna a considerare illegale e a punire ''la coltivazione del papavero da oppio, degli arbusti di coca, delle piante di cannabis' e dell'ecstasy

di Stefano Arduini

Il Consiglio giustizia ed affari interni dell’Ue ha raggiunto un accordo politico sulle misure e sulle pene minime applicabili nell’Unione europea ai reati legati al traffico di droga. In base all’accordo, ogni Stato membro si impegna a prendere le misure necessarie per assicurare che i comportamenti definiti illegali vengano puniti con pene minime comprese tra uno e tre anni di prigione. L’accordo-quadro impegna tutti i paesi dell’Ue a considerare illegale e a punire ”la coltivazione del papavero da oppio, degli arbusti di coca e delle piante di cannabis”. La punibilita’ in tutta Europa e’ estesa anche alle nuove droghe sintetiche, quali l’ecstasy, attraverso la disposizione che prevede la prigione per ”la manifattura, il trasporto e la distribuzione di precursori” chimici destinati alla produzione illecita di stupefacenti. Gli Stati membri, inoltre, si impegnano a punire la produzione, la manifattura, l’estrazione, la preparazione, l’ offerta, la vendita, la distribuzione, la consegna in qualsiasi termine, la mediazione, la consegna in transito, il trasporto, l’importazione o l’esportazione di sostanze stupefacenti, definite sulla base dalle Convenzioni delle Nazioni Unite attualmente in vigore. Le pene previste salgono ad un minimo compreso tra 5 e 10 anni di prigione quando i comportamenti illeciti – esclusi quelli relativi ai precursori chimici – riguardino ”grandi quantita’ di droga” o ”riguardino quelle droghe che possono causare i maggiori danni, o hanno caustato seri danni, alla salute di numerose persone”. Nel caso in cui le attivita’ illegali definite nel quadro dell’accordo siano effettuate ”nell’ambito di un’organizzazione criminale”, la pena massima puo’ essere fissata ad un minimo di 10 anni di reclusione, con l’eccezione delle attivita’ illecite nel campo dei precursori chimici, alle quali si applicano pene minime comprese tra i 5 ed i 10 anni di prigione.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.