Sostenibilità

Amica o nemica?Il dramma italiano

Siamo un paese ricco d’acqua. E a rischio alluvioni (a cura di Andrea Agapito Ludovici)

di Redazione

L?Italia è ricca di acqua: la disponibilità teorica annua delle risorse idriche rinnovabili è di 164 miliardi di metri cubi, cioè 2.700 metri cubi pro capite. Se poi si passa a valutare la disponibilità pratica, si scende fino a 52 miliardi di metri cubi a causa della natura irregolare dei deflussi, alle difficoltà di captazione e quindi di utilizzo, e alle infrastrutture della rete idrica. Dovremmo quindi gestire l?acqua con una corretta pianificazione a livello di bacino, come indica anche la Direttiva comunitaria 2000/60 in materia di acque e la legge sulla difesa del suolo (183 del 1989). Purtroppo l?applicazione della legge sulla difesa del suolo ha subito ritardi, e c?è ancora molto da fare. E, oltre a un vergognoso ritardo istituzionale, si deve registrare un altrettanto vergognoso ritardo culturale. La gestione dei nostri corsi d?acqua risente di un approccio tecnico riduttivo che porta a considerare i fiumi simili a canali ai quali poter riferire modelli matematici che tendono ad azzerarne le caratteristiche ecologiche. L?unica ?disciplina ufficiale? è l?ingegneria idraulica, ma non è raro assistere all?illustrazione di modelli dove l?ambiente è semplificato con ?filarini? di alberi uguali assegnando altrettanti banalizzanti coefficienti. Con lo stesso approccio si pensa alla manutenzione degli alvei dove gli alberi «vanno comunque e ovunque tagliati», facendo scempio di botanica, ecologia, scienze forestali. Una robinia o un salice, un bosco o un pioppeto industriale vengono interpretati allo stesso modo, con conseguente banalizzazione di complessi fenomeni idrogeologici ed ecologici e interventi costosi e controproducenti. È così che si sono canalizzati i fiumi, con l?idea di contenere le acque in alvei sempre più stretti per consentire un rapido deflusso delle acque verso valle nei periodi di piena. Grazie anche a una spinta ?impermeabilizzazione? e alla perdita di capacità di ritenzione del territorio, l?acqua meteorica arriva sempre più velocemente ai corsi d?acqua principali che raggiungono altrettanto velocemente pericolosi livelli di piena. Il WWF da anni promuove azioni internazionali (le Living waters) per la salvaguardia della funzionalità ecologica del fiume. Nel 2001 WWF Italia, Giovani imprenditori di Confindustria e Coldiretti Lombardia hanno siglato un accordo (Patto per i fiumi) per favorire la rinaturazione nel bacino del Po con progetti che consentano il coinvolgimento di chi vive e opera lungo il fiume.


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