Economia
Un hotel in via dei matti
Si chiama così il progetto che mette in rete strutture turistiche gestite da cooperative sociali attive nel settore del disagio psichico
Si chiama ?Albergo in via dei matti numero 0? la nuova catena di franchising alberghiero affidato alle cooperative sociali di tipo B. Un?impresa da matti un po? lo è, come tutte le nuove imprese, ma a differenza della casina della poesia di Gianni Rodari musicata da Sergio Endrigo, questi alberghi hanno un tetto, una cucina, un pavimento. E tre stelle, con tutti i comfort, assolutamente accessibili.
L?idea si è sviluppata a partire da alcune storie di successo già attive e con il supporto dell?iniziativa comunitaria Equal, con l?obiettivo di creare una rete in grado di promuovere esperienze di lavoro e d?impresa ma anche una nuova cultura dell?accoglienza, valorizzando la cooperativa sociale in cui le persone diversamente abili trovano lavoro e realizzazione.
?Albergo in via dei matti numero 0? è un?iniziativa che ribadisce il diritto e la possibilità per le persone che la legge definisce ?svantaggiate? di avere un lavoro dignitoso con possibilità di carriera, affermazione professionale ed economica. Ma ha anche l?ambizione di dare nuovo sviluppo alle cooperative sociali di tipo B, come spiega Domenico Tranquilli, dell?Istituto di ricerche economiche e sociali del Friuli Venezia Giulia e leader del progetto.
«Stiamo vivendo un periodo di stasi professionale nelle cooperative sociali, in molti casi non c?è stato uno sviluppo in questo senso», afferma Tranquilli. «I lavoratori infatti sono rimasti a svolgere lavori marginali, senza ad esempio essere ammessi al rapporto diretto con il pubblico. Con questo progetto intendiamo mettere i lavoratori in front office e diffondere comportamenti imprenditoriali che perseguono standards di alta qualità». Si tratta di un cambio culturale impegnativo. Non vi spaventa? «No, stiamo ricevendo riscontri molto positivi».
Dunque le cooperative sono pronte alla sfida, con il vantaggio che con la formula franchising non si sentiranno sole. All?interno del consorzio, infatti, trovano il supporto tecnico di società di consulenza, di un istituto di ricerca e di Banca etica.
In Europa e in Italia esistono già degli alberghi sociali. L?hotel Tritone di Trieste, ad esempio, nato dall?iniziativa di alcune ex degenti dell?ospedale psichiatrico, è uno dei fiori all?occhiello delle strutture di accoglienza della riviera triestina. L?ostello Olinda, che diverrà un vero e proprio albergo, è invece la riuscita esperienza all?interno di quello che fu il manicomio Paolo Pini di Milano. Come ricorda Domenico Tranquilli, le cooperative sociali, nate dopo il fallimento del collocamento obbligatorio, hanno il pregio di portare dentro sé due cicli di produzione, in cui le persone sono prima lavoratori e poi beneficiari. Il progetto ?Albergo in via dei matti numero 0? è stato voluto dall?Unione Europea e dal ministero del Lavoro, grazie al Fondo sociale europeo e ad Equal.
I 2 milioni di euro messi a disposizione sono destinati solo agli aspetti progettuali, mentre la realizzazione della struttura alberghiera è affidata alle singole cooperative che sul loro territorio cercano partner e finanziatori. Attualmente si prevede l?apertura di dieci alberghi in dieci diverse regioni italiane. Saranno alberghi rivolti agli uomini d?affari ma anche agli universitari o a chi si reca in altre città per seguire il proprio caro nelle degenze ospedaliere. Per il momento sono in corsa: Sicilia, Sardegna, Calabria , Lazio, Marche, Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli e Piemonte.
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