Non profit

Un salto nel buio che rifarei

Claudio Freschi, empolese, 49 anni, è Presidente della cooperativa “Il Piccolo Principe” di Empoli. Nel suo passato c’era un’industria di macchine per concerie. Dieci anni fa, la svolta.

di Paolo Manzo

La mia avventura nel terzo settore ha avuto buon esito, ma è costata fatica, volontà e abnegazione. Se mi guardo indietro, vedo un cammino fatto di valori umani, di accelerazioni emotive, con un che di provvidenziale, capaci di travolgere tanti di noi e far emergere una passione forte e testarda, ma fatto anche di momenti cadenzati da riflessioni pragmatiche e scelte ragionate. Sono stato impiegato per 18 anni come responsabile finanziario in un?azienda leader nella costruzione di macchine industriali per concerie. Era il mio lavoro. Dall?altra parte, c?era l?attenzione verso gli altri che ha iniziato a concretizzarsi in parrocchia, dove svolgevo attività di volontariato con gruppi di giovani. Alla fine degli anni ?70, il problema della tossicodipendenza investì anche la mia città; e così, deciso a capirne di più, iniziai a frequentare il Centro di solidarietà di Firenze ed i suoi corsi di formazione legati alla tossicodipendenza. Dopo un paio d?anni e risultati incoraggianti, decisi di fondare il primo centro di accoglienza per tossicodipendenti di Empoli. Da qui ancora un po? di strada per arrivare al 1990, quando nasce la cooperativa sociale di tipo B ?Orizzonti?, con lo scopo di offrire una prospettiva ai ragazzi recuperati per reinserirli nel mondo del lavoro. Nel tempo, grazie al contributo di nuove professionalità abbiamo iniziato ad occuparci anche di disabili, con un incremento degli sforzi, portando alla nascita di altre cooperative prima, e di un consorzio, poi. Il mio ruolo direttivo richiedeva un impegno crescente e, alla metà degli anni ?90, venne il momento di scegliere. Ci misi un anno per decidermi, perché lasciare un lavoro sicuro con una famiglia numerosa non è scelta da poco, ma alla fine abbandonai l?azienda. Non mi sono mai pentito né sentito solo? e l?avventura continua..

Claudio Freschi


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