Economia

In 12 ore, il premio morte scende del 75%

Effetto Nassiriya: l’attentato ai carabinieri abbassa i massimali delle polizze per volontari e cooperanti. Intervista a Loredana Pin.

di Carlotta Jesi

Dopo la strage di Nassiriya, la vita dei volontari e cooperanti italiani in missione in Afghanistan o in Iraq vale il 75% in meno. Cioè al massimo 77.468 euro, circa 150 milioni di vecchie lire: il premio morte delle assicurazioni con cui parte per il Sud del mondo il nostro personale umanitario. Premio che nelle prime ore del 12 novembre aveva quattro massimali compresi tra 77.468 euro e 309.874 e che, a fine giornata, rischiava di sparire del tutto. “Dopo la strage dei carabinieri, il riassicuratore internazionale di Assitalia ci ha informati che voleva eliminare la copertura per gli operatori impegnati in Afghanistan e Iraq. Per fortuna, siamo riusciti a mantenere almeno la copertura minima. E ora stiamo trattando per cercare di rialzarla”. A parlare così è Loredana Pin, responsabile della Ciscos, la società cooperativa creata 20 anni fa dalle federazioni delle organizzazioni non governative per aiutare tutte le ong e le associazioni italiane a trovare l?assicurazione più adatta al loro personale in missione all?estero. “Dalla polizza infortuni di Assitalia con un premio minimo di 77mila euro che alle ong costa 25 euro al mese e copre anche il rischio guerra, alla polizza temporanea in caso di morte dell?Ina che riguarda ogni tipo di decesso e che destina 50 mila euro ai beneficiari per un costo di 62 euro a trimestre, fino alle polizze sulla responsabilità civile dei volontari”. Di assicurazioni così, alla Ciscos ne fanno oltre 10mila l?anno su un totale di 3mila persone. Vita: Che genere di soggetti sono? Loredana Pin: Operatori di ong, associazioni ed enti non profit in missione all?estero. Tra questi, non è compreso il personale delle ong impegnato su un progetto cofinanziato dal ministero degli Esteri, in base alla legge 49 del 1987, che viene assicurato direttamente dalla Farnesina. A queste persone, e ai loro familiari a carico e al seguito, offriamo solo un servizio di intermediazione: se, per esempio, devono subire un?operazione anticipandone il pagamento, noi ci occupiamo di fargli avere il rimborso dall?assicurazione. Vita: In 20 anni di attività, è mai capitato che venisse abbassato il massimale di una assicurazione? Pin: No, bisogna dire che la maggior parte dei decessi avviene per incidenti stradali. Il rischio guerra è rarissimo. Le assicurazioni con cui lavoriamo non hanno abbassato i massimali neanche dopo l?11 settembre. Quando perfino i Lloyds di Londra, la compagnia di assicurazione di cui allora si serviva il ministero degli Esteri, ha rinunciato a fare polizze per il personale umanitario. La Farnesina fu costretta a cambiare compagnia, dal novembre 2002 lavora con la Ace Insurance. Vita: Quante ong italiane in questo momento hanno operatori in Afghanistan e Iraq? Pin: Attualmente sono 10, e sono molto preoccupate per la riduzione delle coperture assicurative. Tramite i nostri broker, stiamo cercando di rialzare i massimali. Arrivare a 4 livelli di coperture, fino a 600 milioni di vecchie lire, era stata una grande vittoria.


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