Disabilità
Sordocecità, i 10 passi per il futuro
Alla Camera dei Deputati la Lega del Filo d'Oro ha aperto le celebrazioni per i suoi 60 anni di attività. Lo ha fatto guardando al futuro, con il "Manifesto delle persone sordocieche": dieci punti per promuovere il pieno riconoscimento dei diritti di chi non vede e non sente
di Alessio Nisi
Riconoscere come sordocieche tutte le persone che siano contemporaneamente cieche e sorde. Garantire l’accesso alle prestazioni fuori regione per tutte le persone sordocieche e con disabilità psiconsensoriale. Promuovere una maggiore presenza degli interpreti Lis e List. Promuovere l’inclusione scolastica dei bambini e ragazzi sordociechi e con disabilità psiconsensoriale nelle scuole primarie e secondarie. Promuovere la mobilità autonoma delle persone sordocieche e con disabilità psiconsensoriale. Sono i prime cinque punti del Manifesto delle persone sordocieche, documento in dieci punti presentato alla Camera dalla Lega del Filo d’Oro il 27 marzo, in occasione dell’apertura delle celebrazioni per il suo sessantesimo anniversario.
La Lega del Filo d’Oro infatti è stata fondata il 20 dicembre 1964 ed è presente oggi in 11 regioni con 5 centri residenziali con annessi servizi territoriali e 6 sedi territoriali: 1.200 le persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale sostenute nell’ultimo anno insieme alle loro famiglie, impiegando 700 dipendenti e avvalendosi del supporto di 600 volontari.
Una voce per gli invisibili
L’evento ha voluto non tanto ripercorrere sessant’anni di storia, ma soprattutto richiamare l’attenzione delle istituzioni sui diritti delle persone con disabilità sensoriali e plurime alla vista e all’udito: sono oltre 360mila in Italia (la stima complessiva deve essere però rivista al rialzo, tenendo in considerazione anche i minori di 15 anni, non inclusi nella rilevazione fatta recentemente dall’Istat, e le persone che presentano, oltre alla minorazione sensoriale, anche una disabilità intellettiva). Persone spesso invisibili, che rischiano di essere confinate nell’isolamento imposto dalla propria disabilità.
La premessa che dà forza al manifesto? La consapevolezza che il pieno riconoscimento della sordocecità come disabilità specifica è essenziale per garantire una società più inclusiva e rispettosa di tutte le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.
Lavoro, housing e sport
Gli altri cinque punti del Manifesto si riferiscono alla promozione della piena attuazione della legge sul Dopo di noi (legge 22 giugno 112), allo sviluppo di politiche lavorative inclusive, alla promozione di forme di housing e cohousing, all’accessibilità dei siti web e alla promozione dell’accesso allo sport e alla cultura.
Una tappa importante
L’appuntamento alla Camera è stata preceduto dall’approvazione di un disegno di legge che riguarda proprio le persone sordocieche: «Alla vigilia di questa giornata celebrativa», ricorda Rossano Bartoli, presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro, «è stato approvato un disegno di legge molto importante per tutte le persone sordocieche, che riconosce la sordocecità come disabilità unica senza discriminazioni tra persone con stesse condizioni sviluppate in età differenti. Questo passo significativo ci fa guardare al futuro con maggiore speranza e getta le basi per una società più inclusiva e rispettosa».
Per Bartoli, «la crescita della Fondazione è dovuta da un lato al rapporto con le istituzioni pubbliche, dall’altro al supporto costante di quasi 500mila sostenitori»: una grande forza, «ma le tante persone che sono in lista di attesa nei nostri centri e servizi chiedono uno sforzo ulteriore». Per questo ha chiesto un maggiore impegno da parte delle istituzioni pubbliche.
Finalmente adeguiamo la definizione e ampliamo la norma per garantire il riconoscimento della condizione di sordocecità, a prescindere dall’età di insorgenza. Un segnale importante, che consentirà a tutte le persone sordocieche l’accesso ai servizi
Alessandra Locatelli, ministra per le disabilità
Segnale concreto
Per il vicepresidente della Camera dei Deputati Giorgio Mulè, intervenuto in apertura dell’evento, proprio il provvedimento approvato nei giorni scorsi è un «segnale concreto dell’attenzione del Governo». Con l’ampliamento dei «diritti delle persone sordocieche», precisa, «l’esecutivo ha dato prova della centralità delle questioni legate all’attività della Lega del Filo d’Oro».
Mulè ha ricordato con grande emozione Sabina Santilli, la fondatrice della Lega del Filo d’Oro. «Non di miracoli, ma di recupero di normalità si nutre chi si dona alla Lega del Filo d’Oro: chi la anima e la guida è all’altezza dell’esempio lasciato dalla fondatrice e prima presidente Sabina Santilli e rappresenta un punto di riferimento assoluto per i sordociechi e per i pluriminorati psicosensoriali. La Repubblica, come ha detto il Presidente Mattarella, deve loro molto». Proprio fra il giovedì e il venerdì santo del 1924, esattamente cento anni fa, ha ricordato Mulè, Sabina Santilli ha perso udito e vista in conseguenza di una meningite, 60 anni fa quella donna caparbia e visionaria ha fondato la Lega del Filo d’Oro e «25 anni fa ci lasciava». Ecco, «60 anni dopo si compiono opere nel nome di quella dignità».
Donare per strappare le catene
Azioni che vanno nella direzione di «restituire normalità a chi è sordocieco e pluriminorato psiconsensoriale». Ha ricordato poi i tanti volontari «che si donano gratuitamente, perché per riuscire a strappare le catene non basta la prestazione professionale. Si chiama amore. Oggi la Lega del Filo d’Oro è una realtà straordinaria in tutta Italia. La Repubblica vi è riconoscente, scandì in occasione della inaugurazione della nuova sede di Osimo il capo dello Stato. Lo ripeto oggi anche io».
Esempio di chiarezza, limpidezza e generosità
Della Lega del Filo d’Oro come «fiore all’occhiello per il mondo dell’associazionismo e del Terzo settore» ha parlato poi la viceministra del Lavoro e le Politiche sociali Maria Teresa Bellucci, che ne ha sottolineato il «valore encomiabile». Soprattutto in un momento in cui c’è bisogno di far vedere che le organizzazioni di solidarietà sociale tengono insieme alla solidarietà «l’etica, la trasparenza, la dedizione all’altro senza altro fine che non la costruzione del bene comune». Una realtà, quella della Lega del Filo d’Oro, che si caratterizza per «chiarezza, limpidezza e generosità. I vostri bilanci sociali», evidenzia Bellucci, «sono un esempio per molti altri» e «aiutate altre organizzazione a poter essere di esempio». L’opera che viene fatta «dalle organizzazioni del Terzo settore e in particolare dalla Lega del Filo d’Oro», sottolinea, «è un esempio di dedizione verso il prossimo, di competenza e di capacità di interlocuzione con le istituzioni».
In apertura e nel testo foto di Lega del filo d’oro. La foto di Bellucci è da https://webtv.camera.it/evento/24921#
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