Formazione

Ue: quale ruolo per la societa` civile?

E` il tema di un seminario presso il Consiglio nazionale dell'economia del lavoro

di Emanuela Citterio

Quale ruolo per la società civile nella politica euromediterranea dopo l?allargamento? E` il tema del seminario che si terra` lunedi` 24 presso il Consiglio nazionale dell’economia del lavoro (Cnel) in collaborazione con il Cese (Comitato economico e sociale europeo), in occasione del semestre italiano e con il patrocinio della presidenza Ue.

I lavori, introdotti dal presidente del Cnel, Pietro Larizza, e dal ministro per le Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, saranno conclusi dal presidente del Cese, Roger Briesch. Sono previste tre sessioni di lavoro, per discutere delle conseguenze dell?allargamento per la strategia euromediterranea dell?Unione, delle sfide politiche ed economiche e della coesione sociale nel nuovo spazio. Le relazioni introduttive sui temi suddetti saranno tenute da Edward Scicluna (Università di Malta), Giacomo Luciani (Istituto Universitario Europeo, esperto di problematiche Euromed) e da Fouad Ammor (Università di Rabat, Germ-Groupement d?Etudes et de Recherche sur la Méditerranée).

Al convegno sono invitati i rappresentanti dei Comitati economici e sociali e delle forze sociali dei Paesi interessati. Interverranno, tra gli altri: Francesca Santoro e Augusto Bocchini (vicepresidenti del Cnel), Giacomo Regaldo (Cese), Guglielmo Epifani (segretario generale Cgil), Paolo Nicoletti (Confindustria), Giuliano Poletti (Legacoop), Annamaria Ferraboli (Cna), Savino Pezzotta (segretario generale Cisl), Luigi Angeletti (segretario generale Uil), Sergio Billè (presidente Confcommercio), Stefano Cetica (segretario generale Ugl). Sono inoltre previsti interventi di qualificati esponenti del Cese e dei Consigli economici e sociali di Francia e Spagna, nonché gli stessi Consigli economici e sociali e le forze sociali dei Paesi dell?allargamento e di quelli del Mediterraneo.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.