Cultura

Iraq: oggi l’Oil for Food passa agli americani

Kofi Annan ha giudicato il programma straordinario. Gli Usa promettono aiuti fino a giugno

di Carlotta Jesi

Dopo 7 anni di attività, oggi il Programma Petrolio in cambio di Cibo lanciato dalle Nazioni Unite per aiutare i civili iracheni a sopravvivere all’embargo imposto al loro Paese dopo l’invasione del Kuwait passa di mano. Da quelle delle Nazioni Unite, che a maggio di quest’anno hanno sospeso le sanzioni all’Iraq che rendevano necessario il programma, a quelle dell’Autorità Provvisoria che governa l’Iraq. «Dal 21 novembre», ha dichiarato il Segretario Generale dell’Onu Kofi Annan alla vigilia della chiusura del programma, «il compito di aiutare la popolazione irachena che dipendeva dal programma passa nelle mani degli Americani». Cui l’Onu ha trasferito budget e progetti umanitari già finanziati dal Programma che per sette anni ha consentiti all’Iraq sotto embargo di vendere limitate quantità di greggio e di usarne i proventi per progetti umanitari. Che ne sarà del 60% dei 27 milioni di iracheni che dipendeva dalle reazioni alimentari del programma? L’Autorità provvisoria ha dichiarato che proseguirà la distribuzione di cibo almeno fino a giugno.


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