Volontariato

Afghanistan: sepolta a Kabul Bettina Goislard

l'operatrice dell'UNHCR assassinata in Afghanistan

di Paul Ricard

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha oggi dato l’ultimo saluto a Bettina Goislard, l’operatrice umanitaria dell’Agenzia uccisa in un’aggressione armata domenica scorsa a Ghazni, nell’Afghanistan sud-orientale. Dopo la cerimonia, che si è svolta nella cappella dell’Ambasciata italiana, la donna 29 anni, francese – è stata sepolta nel cimitero britannico di Kabul. Alla cerimonia erano presenti i ministri afghani delle finanze, per i rifugiati e il rimpatrio e per la condizione femminile, oltre ai rappresentanti delle ambasciate italiana, francese e inglese, delle Nazioni Unite e di altre agenzie umanitarie. Durante la funzione, officiata da un vescovo italiano e dal cappellano militare francese, sono state letti brani sul valore dell’amore e della carità verso il genere umano. I sacerdoti vestivano tonache rosse, il colore del martirio. Prima di essere trasferita sul luogo della sepoltura, sulla bara della Goislard è stata posta la bandiera azzurra delle Nazioni Unite. La gente per strada si è fermata ed ha osservato in silenzio la lunga processione, scortata da truppe internazionali, che si è snodata per tutta la città di Kabul. I familiari della ragazza hanno posto sulla bara il loro ultimo messaggio e una croce, che la madre le aveva comprato per il suo compleanno, che cadeva meno di una settimana prima della sua uccisione. Poi i colleghi afghani hanno deposto la bara. “Pregate per Bettina e per la nostra famiglia. Noi pregheremo per voi e per il vostro paese” ha dichiarato Rachel Johnson, la madre di Bettina, ai colleghi afghani presenti alla cerimonia. La Goislard aveva detto ai suoi amici più cari e ai suoi familiari di voler essere sepolta in Afghanistan, in caso le fosse accaduto qualcosa. Quelli che la conoscevano definiscono straordinaria la sua dedizione al suo lavoro in favore della popolazione afgana. “Ciò che è particolare di questo luogo è che si trova vicino ad un cimitero musulmano” ha dichiarato Filippo Grandi, il capo della Missione UNHCR in Afghanistan, riferendosi alla collina che si scorge dietro la tomba della ragazza. “Bettina l’avrebbe apprezzato”.


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