Non profit

Patti Chiari? Vedremo

Parte l’iniziativa dell’Abi sulla trasparenza.

di Francesco Maggio

Ormai ci siamo. Ancora poche settimane e via. Il 15 ottobre partono i famosi ?Patti chiari? dell?Abi. L?iniziativa messa a punto dall?Associazione bancaria italiana per rendere più trasparente il rapporto tra banca e cliente.
Si comincia con il servizio Faro (Funzionamento Atm Rilevato Online) che, via telefonino o internet, indica lo sportello bancomat funzionante più vicino a dove ci si trova.
E si conclude il 15 marzo 2004, quando sarà possibile conoscere in tempi certi la disponibilità delle somme versate con assegno.
Nel frattempo, verranno attivati altri servizi: per esempio, la redazione dei prospetti informativi avverrà con un linguaggio più chiaro e comprensibile; si conoscerà in anticipo il numero di giorni che mediamente un istituto impiega per dare una risposta su un prestito; all?investitore privo di esperienza finanziaria verrà offerto un elenco di obbligazioni a basso rischio-rendimento per orientarsi nel mondo del risparmio gestito.
Insomma, almeno sulla carta, si dovrebbe aprire un capitolo nuovo di fare banca, con l?auspicio di ricostruire quel tessuto di fiducia con il cliente che i Cirio bond, le obbligazioni argentine e la ?disinvoltura? di troppi operatori hanno in questi anni letteralmente sbrandellato. Dai dati di bilancio semestrali resi noti in questi giorni dagli istituti italiani, emerge un sistema creditizio che ha ricominciato a fare utili e, in certi casi, a produrne a bizzeffe: Unicredit, 1.132 milioni di euro; Intesa, 710; Sanpaolo, 441; Capitalia, 62; Montepaschi, 195; Banca nazionale del lavoro, 100.
La lunga fase di ristrutturazione partita dieci anni fa con il nuovo Testo unico può dirsi, a tutti gli effetti, positivamente conclusa.
Adesso si tratta di ripartire mettendo nuovamente al centro dell?attenzione il cliente.
La Financial services authority, l?ente di sorveglianza britannica che ha tra i suoi compiti la protezione dei consumatori e la promozione della coscienza dei bisogni finanziari, ha deciso di recente di varare una vasta campagna di alfabetizzazione finanziaria poiché ha riscontrato come vada allargandosi il divario tra le esigenze finanziarie dei cittadini, soprattutto in vista della pensione, e il livello di risparmio.
In sostanza, meno i cittadini avvertono l?esigenza di risparmiare, più sono esposti a rischi, che avendo addirittura natura previdenziale è facile comprendere quanto siano elevati. E, detto, per inciso, stiamo parlando di uno dei mercati finanziari più sofisticati del mondo.
?Patti chiari? sapranno anch?essi assolvere a una funzione di alfabetizzazione finanziaria?
Da noi rischi come quelli inglesi sono decisamente più alti.
Per questo vigileremo attentamente…

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