Disabilità
Sordocecità, si cambia: ok al riconoscimento a prescindere dall’età
Dopo dieci anni, il ddl semplificazioni appena approvato dal Consiglio dei Ministri modifica la legge 107/2010 sul riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche. Finalmente la sordocecità sarà riconosciuta anche quando la disabilità insorge dopo i 12 anni
«Si modifica la normativa in materia di riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche, riconoscendo la condizione di sordocecità a tutti coloro che manifestano durature compromissioni totali o parziali combinate della vista e dell’udito, congenite o acquisite, a prescindere dall’età di insorgenza»: queste poche righe del comunicato stampa successivo al Consiglio dei Ministri del 26 marzo 2024 segnano un punto di svolta per le persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale.
Il riconoscimento della sordocecità come disabilità specifica in Italia risale infatti al 2010, ma la norma era incompleta nella sua formulazione e talvolta inapplicata: per questo la Lega del Filo d’Oro – il riferimento in Italia per la sordocecità e la pluriminorazione piscosensoriale che proprio quest’anno compie 60 anni – si è sempre impegnata per la modifica della legge.
Il punto più critico, in termini di riconoscimento, riguarda l’età: fino ad oggi una persona si può definire sordocieca se alla minorazione visiva – che può essere insorta durante tutto l’arco della vita – si aggiunge anche una disabilità uditiva purché la minorazione sia congenita o, se acquisita, sia insorta durante l’età evolutiva e sia tale da aver compromesso il normale apprendimento del linguaggio parlato. Di conseguenza, per la legge, non potevano essere considerate sordocieche le persone che, pur non vedenti, siano diventate sorde dopo il dodicesimo anno di età, o coloro che, nati senza alcuna minorazione sensoriale, siano stati colpiti da sordocecità in età successiva ai 12 anni, lasciando quindi in un limbo normativo e di conseguenza in un limbo di diritti moltissime persone.
Con la modifica ampliamo la portata della legge per garantire il riconoscimento della condizione di sordocecità a tutti coloro che manifestano durature compromissioni totali o parziali combinate della vista e dell’udito, congenite o acquisite, a prescindere dall’età di insorgenza
Alessandra Locatelli, ministra per le disabilità
Oggi tutto questo viene sanato. «Nel ddl semplificazioni appena approvato dal Consiglio dei Ministri è prevista una modifica della legge 107/2010 in materia di riconoscimento dei diritti delle persone sordocieche. Con la modifica ampliamo la portata della legge per garantire il riconoscimento della condizione di sordocecità a tutti coloro che manifestano durature compromissioni totali o parziali combinate della vista e dell’udito, congenite o acquisite, a prescindere dall’età di insorgenza. Armonizziamo così i contenuti della legge agli indirizzi della dichiarazione sui diritti delle persone sordocieche del Parlamento europeo e ai principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità», ha dichiarato la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli.
Soddisfatto Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro: «Finalmente la sordocecità sarà riconosciuta a prescindere dall’età. Grazie alla ministra Locatelli che ha permesso questo risultato, per cui la Lega del Filo d’Oro si è impegnata lungo tutti questi anni. Il nostro impegno proseguirà ora sugli aspetti applicativi della legge».
Proprio nel pomeriggio di oggi, presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, la Lega del Filo d’Oro dà il via alle celebrazioni per il suo 60° Anniversario con un evento a cui parteciperanno Giorgio Mulé, vicepresidente della Camera dei Deputati; Alessandra Locatelli, ministra per le Disabilità; Maria Teresa Bellucci, viceministra alle Politiche sociali e Lucia Albano, sottosegretaria all’Economia. Nel corso dell’evento verrà presentato il “Manifesto delle persone sordocieche”.
Le definizioni e gli aspetti tecnici
La norma definisce ora le persone sordocieche come «le persone con durature compromissioni totali o parziali combinate della vista e dell’udito, congenite o acquisite, che in interazione con barriere di diversa natura comportano difficoltà nell’orientamento e nella mobilità, nell’accesso all’informazione e alla comunicazione, ostacolando la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri» e prevede che esse abbiano «diritto alla percezione delle indennità previste dalla normativa vigente in materia di sordità civile e di cecità civile» e che «percepiscono le medesime indennità in forma unificata». La novità sull’età è scritta in questo nuovo comma: «La condizione di sordocieco è altresì riconosciuta ai soggetti nei cui confronti vengano accertate la condizione di cecità civile e, in conseguenza di una duratura compromissione dell’udito acquisita anche in seguito all’età evolutiva, la condizione di invalidità civile».
La relazione tecnica precisa che «l’estensione della definizione è priva di effetti sul piano finanziario in quanto non incide sul riconoscimento delle indennità e delle prestazioni previste dalla normativa vigente in materia di cecità civile, di sordità civile e di invalidità civile. La spettanza di tali prestazioni e indennità, infatti, rimane subordinata al possesso dei requisiti previsti dalle rispettive normative di riferimento, i quali prescindono dal riconoscimento della condizione di sordocecità, come chiarito anche dalla modifica apportata dalla proposta normativa all’articolo 2, comma 2, della citata legge n. 107 del 2010».
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.