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Impresa sociale, approvato il ddl
Soddisfazione da An e Udc. Voto bipartisan
L’aula della Camera ha approvato, con voto bipartisan, il disegno di legge delega che affida al governo il compito di definire la disciplina dell’impresa sociale trova conferma anche nelle reazioni, tutte positive, che arrivano dai vari gruppi parlamentari. ”Con questo voto sull’impresa sociale si garantisce l’effettivo sviluppo del terzo settore”.
Luigi Maninetti, vice presidente del gruppo Udc alla Camera, si dice ”molto soddisfatto di questo voto” e attribuisce al suo partito il merito di aver portato in Aula il provvedimento. ”E’ dal mese di luglio, infatti, che il nostro gruppo ha chiesto la calendarizzazione di questo provvedimento. Ci abbiamo lavorato molto. E’ da tempo che il nostro gruppo parlamentare e’ impegnato nel settore dell’impresa sociale. Oggi sono attive circa 220 mila istituzioni non-profit, con 630 mila occupati a tempo pieno e 3 milioni e 200 mila volontari.
”Un risultato importante” lo definisce Flavio Tanzilli dell’Udc. ”Il non-profit – aggiunge – e’ una realta’ rilevante dal punto di vista economico e sociale del nostro paese” che necessitava di una ”riforma complessiva tale da disciplinare in maniera organica il fenomeno dell’impresa sociale”. Soddisfazione anche da An. Secondo Stefano Saglia, capogruppo in commissione Attivita’ produttive, il voto di oggi e’ un primo passo verso ”la costruzione del nuovo welfare state” di cui l’impresa sociale costituisce ”il cardine”. ”Nell’educazione, nella sanita’ va garantita ai cittadini la liberta’ di scelta tra pubblico e privato. La riforma federale dello stato interpreta il principio verticale della sussidiarieta’ verticale, ma senza il mattone della sussidiarieta’ orizzontale la casa non si costruisce. Le imprese sociali crescono in uno stato che autorizza, accredita e controlla, ma consente alle organizzazioni sociali di dare servizi pubblici ai cittadini”.
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