Famiglia

Ezio Greggio dona software a ospedale Monza

Si tratta di un sistema informatico in grado di gestire globalmente un paziente in terapia intensiva

di Gabriella Meroni

Un sistema informatico tra i piu’ sofisticati al mondo, che consente la gestione globale dei neonati a rischio, e’ stato donato al reparto di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale dell’Ospedale San Gerardo di Monza dalla ‘Fondazione Ezio Greggio per i bambini prematuri’ e dall’Associazione ‘Un calcio al bisogno’, presieduta dal magistrato Piero Calabro’. Questa mattina la presentazione dell’ apparecchiatura, alla presenza, fra gli altri, di Calabro’, di Ezio Greggio e del primario del reparto, professor Paolo Tagliabue. Si tratta di un sistema informatico in grado di gestire globalmente un paziente in terapia intensiva, di compilare informaticamente la cartella clinica e di aggiornarla ogni minuto con parametri vitali quali la frequenza cardiaca o il grado di ossigenazione, acquisiti dai monitor attraverso una analisi integrata dei dati; di elencare con precisione l’impostazione degli ordini (terapie ed esami da eseguire); di acquisire on line le immagini radiografiche connettendosi con il sistema digitale dell’Unita’ Operativa di Radiologia; di gestire infine il ricovero connettendosi al sistema informatico per la movimentazione dei pazienti. Il sistema, che e’ stato acquistato in Israele, ”e’ gia’ stato visitato – ha detto il prof.Tagliabue – da oltre 20 centri italiani di Terapia intensiva neonatale, perche’ e’ unico in Europa e uno dei pochi al mondo che consente di gestire globalmente questi piccoli pazienti”. Greggio, che si e’ detto felice di ”diventare zio anche di questi bambini del San Gerardo”, ha deciso di creare la fondazione che porta il suo nome in occasione della nascita del suo secondogenito. ”Non era immaturo – ha raccontato -. Al contrario dovette restare qualche giorno in piu’ in ospedale perche’ era grosso. Ma in quei giorni ho assistito a situazioni a cui non avrei mai voluto assistere: il personale si dedicava anima e corpo, ma le attrezzature erano insufficienti. Di due gemelli nati prematuri, ne sopravvisse solo uno perche’ per l’ altro non c’era un’incubatrice disponibile”. Questo fece scattare nell’attore il desiderio di rendersi utile. La sua Fondazione e’ sovvenzionata dai diritti dei suoi libri e da qualche amico, oltre che dalle offerte dirette al suo sito Internet e dalla collaborazione con l’Associazione ‘Un calcio al bisogno’, presieduta da Piero Calabro’, che organizza partite di calcio benefiche fra magistrati e avvocati. ”Con questa attivita’ – ha detto Greggio – abbiamo girato 60-70 ospedali in Italia e donato oltre 250 fra incubatrici di reparto, incubatrici di laboratorio e altri strumenti utili, quali il saturimetro, che serve per misurare il grado di ossigenazione dei polmoni dei neonati”. ”Non tutte le neonatologie sono come questa di Monza – ha raccontato Calabro’ – e in giro per l’Italia ne abbiamo viste di tutti i colori: pensate che a Reggio Calabria, dove opera un validissimo collega di Tagliabue, ma con molti meno mezzi, abbiamo fatto fatica a superare le barriere burocratiche di accettazione della donazione. Solo la denuncia su un giornale locale riusci’ a sbloccare la situazione”. Fra le mancanze denunciate da Greggio, ”l’assurdita’ per cui, regalando una incubatrice, siamo costretti a pagarci l’Iva al 20%. Quindi, raccogliamo fondi anche per pagare una tassa allo Stato. La cosa non succede se invece di un oggetto si regala un bene registrato, ad esempio un’ambulanza. Ma non ha senso!”. E proprio per discutere di questo, Ezio Greggio, ha chiesto un appuntamento al ministero delle Finanze.


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