Mondo

Angiolina Jolie e i Rambo umanitari

Beyond Borders, un film di Hollywood sulle ong.

di Carlotta Jesi

Ve la immaginate Angelina Jolie, la sensuale protagonista di Tomb Raider, fidanzata con il medico di una piccola ong? E lo stesso medico che ogni tanto commercia in armi e vende informazioni agli Stati Uniti? E lei, miliardaria e bellissima, che lo segue da un campo profughi in Etiopia a un confine minato della Cambogia su fino alla Cecenia? Angelina, va detto, è ambasciatrice dell?Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Acnur). È appena stata premiata da Kofi Annan perché nessuna star del cinema finora ha fatto la goodwill ambassador bene come lei. Ha adottato un bimbo cambogiano, Maddox, e trasformato un pezzo del suo Paese natale in parco naturale. Ora ha voluto sperimentare il ruolo di eroina anche sullo schermo con un film titolato Beyond Borders. Per il momento, l?hanno visto solo gli spettatori inglesi e americani (in Italia uscirà nel 2004), con reazioni contrastanti. I neofiti delle emergenze umanitarie, si sono innamorati dei suoi protagonisti coraggiosi e maledetti. Gli addetti, invece, hanno bocciato i volontari in stile Hollywood. Per Steve Hansch, un professore alla George University di Washington che ha studiato l?operato dei volontari sul campo e che ha lavorato come consulente alla prima stesura del film, il principale problema di Beyond Borders è che presenta i volontari occidentali come delle specie di Rambo e quelli dei Paesi in via di sviluppo come inermi beneficiari o, peggio, gente interessata solo ai soldi. Hansch è stato molto critico anche sul segretario generale delle Nazioni Unite che s?è presentato alla prima del film insieme alla Jolie: «Avrebbe fatto lo stesso se i protagonisti di Beyond Borders fossero stati i Caschi blu?». Probabilmente no. Anche se pare che le Nazioni Unite abbiano visionato la sceneggiatura e suggerito cambiamenti che sono stati accolti. E la miglior ambasciatrice di Kofi Annan, che ne pensa? Angelina, nel film Sara Bauford, una giovane vedova miliardaria che rimane folgorata dall?impegno umanitario durante una noiosa serata di beneficenza , ha dichiarato che è stato proprio questo film a farla avvicinare al mondo del volontariato. «Ho letto il copione 5 anni fa, e ne sono rimasta entusiasta. Per vari problemi poi il film è stato rimandato, ma io ho cominciato a documentarmi su questi temi, ho chiesto all?Acnur di visitare uno dei suoi campi profughi in Sierra Leone e da allora non ho più abbandonato l?impegno».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA