Protagonisti

Andrea Bocelli, il catalizzatore filantropico

Il bellissimo educational center, laboratorio di creatività per i bambini ricoverati all'ospedale Meyer di Firenze, inaugurato oggi, è frutto delle donazioni della filantropa Maria Manetti Shrem, da sempre vicina ai progetti di Abf Foundation, e alla generosità di molti altri

di Alessio Nisi

Bocelli

Grande festa all’ospedale Meyer di Firenze per l’apertura dell’Abf “Maria
Manetti Shrem” educational center, il centro interamente dedicato all’attività educativa dei bambini e bambine ospedalizzati, ideato e realizzato dalla Andrea Bocelli Foundation in collaborazione con Aou Meyer Irccs e Fondazione Meyer.

I bambini e il dare un significato profondo al tempo

«Provare a descrivere quello che si vive in luoghi come questo, come il Meyer, è perfettamente inutile», dice il fondatore Andrea Bocelli, «perché le gioie e le sofferenze che si vivono qua dentro non si possono esprimere, il linguaggio umano non può. Qui si vive un tempo, e il tempo nella vita è breve, bisogna ottimizzarlo e riuscire a dare un senso profondo al tempo che si vive in un ospedale dando ai bambini gli strumenti necessari a non perdere il tempo è fondamentale».

Per Andrea Bocelli «un bambino quando è qui dentro sente la necessità di non rimanere indietro rispetto agli altri e forse studia anche più volentieri di chi è fuori e avrebbe la possibilità di correre e giocare a pallone. Il mondo va avanti grazie a chi lavora e a chi fa e non a chi parla; quindi, io vorrei parlare poco e solamente ringraziare infinitamente tutti e augurare di cuore buon lavoro».

Bocelli

Laboratorio di speranze e sorrisi

«Quotidianamente», aggiunge il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, «incontro professionisti del mondo della scuola e alunni che mi raccontano storie e avvenimenti di una Istituzione che mi rende orgoglioso. Ci sono però “momenti speciali”, come questo alla scuola in ospedale del Meyer di Firenze, che mi suscitano un’emozione difficile da descrivere. Qui», sottolinea, «competenze mediche, educative e sociali si fondono e danno vita a un laboratorio di speranze e sorrisi per i bimbi di tutto il mondo. Ho ringraziato da
ministro e da papà, ognuno di loro. Pubblico e privato possono cooperare e il Meyer è la migliore testimonianza che si possa esprimere. Noi, come dicastero, ci saremo sempre».

In un video il cammino che ha condotto alla inaugurazione odierna

Sollievo ai piccoli pazienti, anche grazie alla musica

«È una grande gioia per me essere presente in questo momento così significativo per il Meyer e per i suoi bambini», dichiara Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana. Oggi, prosegue, «grazie alla Fondazione Bocelli e ai suoi donatori, l’ospedale pediatrico fiorentino, un’eccellenza della nostra regione, ma anche del nostro paese, si arricchisce di un centro unico al mondo. Le attività offerte da questa struttura riusciranno a portare conforto e sollievo ai piccoli ricoverati, con l’armonia della musica e la creatività dell’espressione artistica. Il Meyer è diventato da poco Irccs: iniziative come queste arricchiscono la ricerca con il valore aggiunto di una cura a trecentosessanta gradi».

Opportunità di formazione e di creatività

Il progetto che viene realizzato al Meyer, il simbolo dei bambini nella nostra città, spiega l’assessore a Welfare Sara Funaro, «è bello e molto importante. La collaborazione tra la Fondazione Meyer e la Fondazione Bocelli rafforza le attività dedicate ai bambini: avere nuovi progetti socio educativi all’interno del Meyer, in collaborazione con le scuole, vuol dire dare la possibilità alle bambine e ai bambini ricoverati, non solo di avere opportunità di formazione, ma
anche opportunità per sviluppare la creatività attraverso l’arte, la musica e i laboratori. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa struttura che accoglie e potenzia le esperienze educative della scuola in ospedale».

L’Abf “Maria Manetti Shrem” educational center dall’esterno

Una nuova sfida in un luogo di eccellenza

Andrea Bocelli Foundation ha come mission quella di sviluppare i talenti indipendentemente dalle condizioni di difficoltà socioeconomica ma anche di salute in cui l’individuo si trovi. «Ecco perché», precisa Stefano Aversa, presidente Abf, «abbiamo scelto di abbracciare questa nuova sfida, in un ambiente quale l’Ospedale Pediatrico, dedicato alla cura e salute dei bambini. Il Meyer in particolare, già eccellenza non solo italiana in ambito medicale», rimarca, «era per noi luogo ideale dove poter attuare un intervento di questa portata, innovativo quanto pilota. In Abf puntiamo all’eccellenza degli interventi, auspicando di piantare semi che poi possano sviluppare solide radici cosi come creare effetti di replica in Italia e all’estero».

Esempio virtuoso di collaborazione
tra pubblico e privato

Per Marco Carrai, presidente della Fondazione Meyer, «il centro che andiamo a inaugurare oggi rappresenta un esempio virtuoso di sinergia tra pubblico e privato. Con la Fondazione Bocelli e l’ospedale pediatrico Meyer abbiamo dato vita a questa convenzione che ci permetterà di estendere i servizi che sono rivolti ai bambini e alle loro famiglie durante il delicato momento del
ricovero. Così facendo», chiarisce, «la Fondazione porta avanti quello che è il senso più profondo della sua missione: umanizzare la cura e garantire una presa in carico globale dei pazienti».

L’Abf “Maria Manetti Shrem” educational center dall’esterno

Riportare i bambini alla normalità

«La scuola in ospedale al Meyer esiste dal 1996», ricorda Paolo Morello, direttore generale dell’Aou Meyer Irccs, «ma la scuola, oltre a garantire il diritto allo studio, deve essere un mezzo per riportare alla normalità i nostri bambini in un momento che può essere di grave sofferenza. I laboratori che presto partiranno in questo bellissimo centro andranno ad arricchire enormemente l’offerta formativa per i nostri piccoli pazienti. L’arte e la musica, entrando dentro la scuola ospedaliera, permetteranno di realizzare un modello di integrazione tra l’ottimo lavoro degli insegnanti, la creatività artistica e le nuove tecnologie».

Insieme per il progetto

La struttura è stata realizzata grazie alla generosità di Maria Manetti Shrem, filantropa da sempre vicina ai progetti Abf e al supporto di Lucio e Angela Angelucci, Investindustrial Foundation, Paola, Annì e la famiglia Rovellini, Alessandro Dusi, The Club Firenze, famiglia Ciardi, festival Napa Valley, Chopard, Generali Italia, Feminin pluriel, Credem banca, Eis Versilia, Algam eko, Ilaria Capponi e Antonio Tomassini, gruppo Giardini, famiglia Coventry.

Anche elaborazione di un sistema di valutazione di impatto

L’Abf “Maria Manetti Shrem” educational center sarà aperto tutti i giorni alle bambine e ai bambini ricoverati, promuovendo la realizzazione di un curriculum di attività integrato. Oltre a poter accogliere scuola in ospedale, presente da vent’anni al Meyer grazie all’Ufficio scolastico regionale, il centro ospiterà e potenzierà anche le attività delle altre realtà socio-educative già attive presso
l’ospedale.

Contestualmente all’avvio del progetto è partita l’elaborazione di un sistema di valutazione di impatto elaborato con il supporto di Arco dell’Università di Firenze, con l’obiettivo di controllare il processo di progetto e dimostrare come l’educazione in ospedale sia un potente elemento di cura per il bambino e per la famiglia e come possa essere un grande alleato dei sanitari per garantire quel diritto alla salute proclamato dall’articolo 32 della nostra costituzione come diritto fondamentale e interesse della collettività e che non è la semplice assenza di malattia ma la costruzione di uno stato di benessere fisico mentale e sociale.

In apertura e nel testo foto della Fondazione Andrea Bocelli

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.