Mondo

Iraq: chi sono i due civili uccisi a Nassirya

Marco Beci, addetto della Cooperazione italiana (funzione del Ministero degli esteri) e Stefano Rolla, produttore del documentario sui Soldati di pace

di Paul Ricard

due civili rimasti uccisi nell’ attentato di Nassirya sono un esperto di cooperazione e il produttore esecutivo di un film-documentario sui ”soldati di pace”, che stava compiendo un sopralluogo all’ interno della base italiana prima dell’ inizio delle riprese. Sono morti mentre svolgevano due ruoli importanti, aiutare il il popolo iracheno a risollevarsi e documentare l’ impegno dei militari italiani nella ricostruzione del Paese.
MARCO BECI: 43 anni, addetto alla cooperazione. Originario di Pergola, nelle Marche, dove viveva con la moglie e i tre figli piccoli. La conferma che Beci era fra le vittime dell’ attacco kamikaze in Iraq e’ arrivata solo in serata e ha sconvolto i familiari, che erano rimasti all’ oscuro di tutto. In passato Beci era stato addetto presso l’ ambasciata in Etiopia e in altri paesi africani. Poi aveva fatto una lunga esperienza in Bosnia con la cooperazione. Sposato con Luciana Baronciani, lascia tre bambini, Vittoria, 12 anni, Giacomo e la piccola Ludovica, due anni. Figlio di un preside, Marco Beci apparteneva ad una famiglia molto conosciuta nella cittadina pesarese, ancora incredula per la notizia: ”Non posso capacitarmi che sia morto cosi’ – ha detto il parroco don Lino Ricci – Era una bravissima persona, uno che per tutta la vita ha solo voluto aiutare gli altri”. STEFANO ROLLA: produttore esecutivo e organizzatore del documentario di Massimo Spano impegnato nei sopralluoghi per il film insieme ad un suo assistente che sarebbe rimasto ferito. Con lui sono morti anche i due militari italiani che li accompagnavano. ”Erano stati in quei luoghi per 21 giorni tra giugno e luglio scorso e avevano stabilito una bella relazione con i militari italiani e con i carabinieri – spiega il regista – Aveva anche potuto vedere quanto la popolazione locale apprezzava gli italiani”. Il titolo provvisorio del documentario ‘Soldati per la pace’ era stato cambiato in ‘Babilonia terra tra due fuochi’. Tutte le persone coinvolte nel progetto della Gabbiano Film , la societa’ del regista di ‘Marciando nel buio’ – racconta Spano – ci credevano fortemente: ”Si trattava di raccontare il buon esito della missione in Iraq”. Sullo stesso argomento, il regista aveva realizzato l’ancora inedito ‘Soldati in Iraq – appunti per un film”, e ora – spiega – si trattava di verificare la fattibilita’ di quest’altro progetto, ”che doveva essere girato tra gli scavi archeologici di quei luoghi”. Collegata al progetto, c’era anche l’attivita’ di un’associazione umanitaria.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.