Volontariato

Via libera al gendarme europeo anti-immigrati

Presto sorgerà l'Agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne, che stabilirà in vari Stati i propri centri. Uno sarà a Roma

di Gabriella Meroni

Luce verde della Commissione europea all’Agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne, richiesta dai capi di Stato e di governo dell’Ue nel vertice di Bruxelles del 16 e 17 ottobre. La nuova struttura coordinera’ le attivita’ operative di controllo e di sorveglianza delle frontiere esterne dell’Ue, assistendo gli Stati membri che devono fronteggiare flussi migratori eccezionali o particolarmente intensi alle loro frontiere. L’entrata in vigore del regolamento istitutivo e’ prevista per la prima meta’ del 2004, e la nuova struttura – che attende solo il via libera ufficiale dei capi di Stato e di governo – potrebbe essere operativa gia’ nel 2005. Uno degli esempi dell’attivita’ dell’Agenzia, indicano gli esperti di Bruxelles, ”e’ quello di Lampedusa e di qualsiasi situazione in cui sia chiaramente al di la’ delle possibilita’ di uno stato far fronte alle proprie responsabilita’, in quel caso lo stato membro puo’ richiedere il sostegno dell’Agenzia”. L’Agenzia sara’ impegnata anche nella fase di rimpatrio dei clandestini, ed offrira’ ai Quindici il sostegno tecnico necessario per organizzare le operazioni di rimpatrio congiunte. Sotto questo profilo potra’ attingere ai mezzi finanziari comunitari disponibili. L’attivita’ di assistenza per i rimpatri potra’ estendersi all’organizzazione di voli, scorte e transiti terrestri, ma la struttura non avra’ alcuna potere di applicazione della legge, ne’ potra’ decidere chi deve essere espulso ne’ con quali paesi trattare le riammissioni. La nuova Agenzia europea per il controllo delle frontiere potra’ anche stabilire in vari Stati membri i propri centri specializzati che avranno la responsabilita’ specifica in materia di controllo delle frontiere terrestri, aeree o marittime. Uno dei tre ”uffici decentrati” sara’ basato a Berlino, per il controllo delle frontiere terrestri, e uno a Roma per aeroporti e frontiere aeree. Nelle intenzioni di Bruxelles, gli Stati membri che affrontano l’arrivo di flussi straordinari di immigrati potranno chiedere l’aiuto degli uomini e dei mezzi dell’Agenzia. Gli esperti europei offriranno sostegno alle autorita’ nazionali, senza avere pero’ competenze di applicazione delle leggi nazionali. Quando l’Agenzia sara’ impegnata nella fase di rimpatrio dei clandestini, potra’ attingere ai mezzi finanziari comunitari disponibili. Il ruolo iniziale di assistenza e coordinamento della nuova struttura potra’ essere ampliato nel medio e lungo periodo, fino ad essere esteso alle ispezioni alle frontiere esterne dell’Ue e ad un compito di interfaccia tra i Quindici e i paesi terzi di origine o di transito degli immigrati illegali, allo scopo di organizzare meglio la cooperazione nel campo della gestione delle frontiere esterne. Per la creazione dell’Agenzia saranno disponibili circa 10 milioni di euro per il periodo 2005-2006. Per quanto riguarda i tempi, Bruxelles prevede l’entrata in vigore del regolamento che istituisce la struttura nel primo semestre del 2004, mentre per la fase operativa si dovra’ aspettare l’inizio del 2005. La sede dell’Agenzia non e’ ancora stata stabilita, ed e’ ancora da definire anche l’ assetto dei tre centri specializzati.


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