Welfare

Giordania: Fai, stop a violazione diritti

Il maggior partito giordano ha chiesto al primo ministro Fayez di fermare la violazione dei diritti umani, incluse le ''confessioni forzate'' e le torture cui sono sottoposti i detenuti

di Paolo Manzo

Il Fronte di Azione Islamico (FAI), il maggiore partito giordano e braccio politico dei Fratelli Musulmani, ha chiesto al primo ministro Faisal Fayez di porre fine alla violazione dei diritti umani, incluse le ”confessioni forzate” e le torture a cui sono sottoposti i detenuti del Dipartimento Generale di Intelligence (DGI). ”Da anni il Dipartimento estorce confessioni senza la presenza di avvocati”, ha scritto il capogruppo del FAI alla Camera dei Rappresentanti, Azzam Hunaidi, in una lettera indirizzata al premier giordano. Queste confessioni forzate sono accettate come basi per le sentenze della Corte di Sicurezza di Stato, incluse quelle capitali. ”Di solito il GID trasferisce tali confessioni alla Corte dopo che le tracce di percosse sono scomparse o rimosse attraverso l’uso di agenti chimici”, spiega Hunaidi nel testo della lettera inviato via fax alla stampa locale, aggiungendo che ”queste pratiche rappresentano una violazione dei diritti umani dei detenuti, dei principi di giustizia, delle liberta’ pubbliche e della costituzione”. Fayez ha assunto la carica di primo ministro della Giordania un mese fa con un mandato dal re Abdullah per una maggiore trasparenza e per approfondire il dialogo con i rappresentanti delle varie forze politiche. Nei giorni scorsi il neo premier ha incontrato i diversi gruppi parlamentari, incluso il Fronte di Azione Islamico, ribadendo la determinazione a proseguire sulla strada delle riforme.


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