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La Regione moltiplica i paesi terremotati. Presidente Iorio, che conti fa?

Il commissario alla ricostruzione dichiara terremotati tutti i comuni della provincia (di Gabriella Meroni, Stefano Arduini, Carmen Morrone, Ida Cappiello, Elena Martelli).

di Gabriella Meroni

Che pasticcio, commissario Iorio! Tra fondi che arrivano e non si capisce dove finiscano, ordinanze elastiche, omaggi agli elettori, il neocommissario alla ricostruzione, nonché presidente della Regione Molise, Michele Iorio, sempre gentile, sorridente, telegenico, fa un po? la figura di mister Magoo, il più confusionario e maldestro dei personaggi dei cartoni animati. E lo diciamo perché crediamo, ancora, alla sua buona fede. Ma ecco i fatti, scoperti da Vita nel corso della sua inchiesta per capire dove siano finiti i 100 milioni di euro donati dagli italiani per i terremotati del Molise. Partiamo dai 524mila euro che la Regione Molise ha dichiarato di aver ricevuto da ?liberalità? (donazioni private) sul conto dedicato all?emergenza terremoto. Una cifra che abbiamo pubblicato, e che non è mai stata smentita. Fino a metà della scorsa settimana, quando la Banca Popolare di Lodi, per bocca di Francesco Gelli, ha dichiarato a Vita di aver donato 515mila euro alla Regione: “Quei fondi sono frutto di una sottoscrizione lanciata dalla banca nel 2002, cui hanno aderito soci, dipendenti, clienti, fornitori”, ha spiegato. “La somma è stata versata in aprile, tramite il nostro sportello regionale, su un conto corrente vincolato intestato alla Regione Molise”. Che è proprio il conto ufficiale destinatario delle donazioni pro terremotati. Ma la Regione non ne sa nulla. Strano, perché se il totale delle donazioni private ammonta (per Campobasso) a 524mila euro, è mai possibile che solo Bipielle abbia contribuito? Evidentemente no. Ed evidentemente c?è dell?altro. Ma quanto? E dove? Aspettiamo con ansia notizie, magari dallo stesso Iorio che, dato il ruolo, dovrebbe avere tutto sotto controllo. Per ora, sotto controllo Iorio ha il benessere dei propri concittadini, leggi elettori. Cui ha fatto il regalo più bello: li ha proclamati “todos terremotados”, tutti terremotati. Con un decreto del febbraio scorso (n. 7 del 19/2/03), infatti, ha ampliato la lista dei comuni riconosciuti colpiti dal sisma, originariamente individuati dalla Protezione civile in 62 centri in tutto il Molise e Puglia, a 82 comuni della sola provincia di Campobasso. Praticamente tutti (sono 84). Ma ha fatto di più: all?articolo 12 di un?ordinanza del 27 maggio (n. 13), ha stabilito che possono usufruire dei contributi per la ricostruzione “anche le unità immobiliari non oggetto di ordinanza di sgombero”, cioè quelle i cui danni sono stati lievi, lievissimi, oltre alle “abitazioni non principali”, cioè le seconde case. Un aiutino per ristrutturare tutto il Molise, visto che le famiglie sfollate risiedono in soli 10 comuni? Troppo poco come bacino elettorale? Anche sul fronte dei fondi donati dagli italiani le sorprese non mancano. A tenere banco sono le somme raccolte ma mai arrivate a destinazione, o comunque non utilizzate. Si va dai 600mila euro dell?Anci (bloccati in attesa che i sindaci dei comuni colpiti presentino progetti), ai 300mila del Rotary (parcheggiati in attesa del via libera regionale per ristrutturare un fabbricato a Larino), ai 240mila di Cgil, Cisl Uil con Confindustria, Api, Confartigianato, Legacoop di Reggio Emilia (congelati in attesa, anche qui, di progetti a Santa Croce di Magliano, Casacalenda e Castellino di Bifento). Ci sono poi altre organizzazioni che, pur di spendere i denari raccolti, si sono date da fare per individuare edifici da ricostruire. O meglio, da costruire da nulla: è il caso dei Lions, che con 406mila euro (di cui solo 262mila già racimolati) daranno vita a un centro per l?infanzia a Casalnuovo Monterotaro, l?unico comune pugliese colpito dal sisma; l?Associazione nazionale alpini, invece, con 300mila euro (ma per ora ne ha in cassa solo 100mila) edificherà dal nulla una ?casa di riposo intercomunale? tra San Giuliano di Puglia e Santa Croce. “O giù di lì”, come confessa il direttore della rivista dell?Ana L?Alpino, Luigi Marca, visto che il progetto è embrionale. Serviranno queste strutture, che prima non c?erano, e che quindi comporteranno ulteriori costi di gestione? Noi lo speriamo. Come speriamo che vadano a buon fine, in quel di Larino, i 75mila euro raccolti da Aldo Biscardi; o i fondi della Regione Umbria, che incomprensibilmente i funzionari interpellati da Vita si rifiutano di dettagliare. hanno collaborato Stefano Arduini, Carmen Morrone, Ida Cappiello, Elena Martelli


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