Famiglia

Iraq: morti da parto triplicate negli ultimi 13 anni

Lo afferma uno studio del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione

di Stefano Arduini

Il numero delle donne irachene che muoiono durante la gravidanza o durante il parto e’ praticamente triplicato in circa 13 anni. Lo afferma uno studio del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, secondo il quale nel 2002 sono state registrate 310 morti ogni 100 mila nascite, mentre nel 1989 i decessi ogni 100 mila nascite si erano attestati a quota 117. Secondo il rapporto le cause di questo aumento sono numerose e vanno ricercate tra l’altro nell’assenza di sicurezza in generale e nei malfunzionamenti nei sistemi di comunicazione e di trasporto che hanno reso piu’ difficile all’accesso delle donne al servizio sanitario. Inoltre gli ospedali sono stati danneggiati dalle guerre, e mancano medicine, acqua ed elettricita’. Attualmente il 65 per cento delle donne irachene partorisce in casa, senza alcuna assitenza medica. Lo studio delle Nazioni Unite sostiene inoltre che i medici iracheni sono stati privati delle conoscenze sulle nuove scoperte scientifiche anche a causa dell’embargo posto per anni dall’Onu all’Iraq. Infine il rapporto indica che attualmente solo il 60 per cento delle donne viene seguita da medici durante la gravidanza, quando nel 1996, ad esempio, tale cifra era del 78 per cento; inoltre tra il 50 e il 70 per cento delle donne in gravidanza soffrono di anemia, malaria e altre gravi malattie.


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