Non profit
Solo se accade una volta ogni tanto i volontari possono fare i baristi
L'associazione può svolgere la citata attività a condizione che la stessa sia occasionale.
Sono il presidente di un?associazione di volontariato. Nel nostro paese ci sarà una sagra e vorrei sapere se la mia associazione ha i requisiti per somministrare alimenti e bevande ed eventualmente quali leggi regolamentano tali requisiti.
Le organizzazioni di volontariato iscritte al Registro del volontariato di cui alla legge n. 266/91 possono svolgere, in esenzione da Irpeg, attività commerciali e produttive marginali, a condizione che sia documentato il loro totale impiego per i fini istituzionali dell?organizzazione stessa. Il dm 25 maggio 1995 (?Criteri per l?individuazione delle attività commerciali e produttive marginali svolte dalle organizzazioni di volontariato?) presenta un elenco delle attività che si considerano commerciali e produttive marginali, tra cui figura la somministrazione di alimenti e bevande in occasione di raduni, manifestazioni, celebrazioni a carattere occasionale. Pertanto, la vostra associazione può svolgere la citata attività a condizione che la stessa sia occasionale e in presenza di tutti i sopracitati requisiti.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.