Cultura

Roma. Aprono 23 librerie in periferia. Lo scaffale da borgata

Nella Capitale i tre quarti delle rivendite di libri erano in centro. Intervista a Giuseppe Pinna (di Chiara Ludovisi).

di Redazione

“Librerie nelle periferie. Una buona idea per migliorare la nostra città e per far nascere nuovi posti di lavoro”. Così, lo spot del Comune di Roma pubblicizzava, a maggio, un bando assolutamente inedito: piccole imprese, esistenti o da costituirsi, avrebbero potuto richiedere un finanziamento pubblico per l?apertura di librerie nei quartieri periferici della città. Il progetto, voluto dall?assessorato per le Periferie, prevedeva due tipi di finanziamento: il primo (fino a 50mila euro a fondo perduto) era destinato all?inaugurazione di librerie in aree di ?degrado urbano?; il secondo (fino a 25mila euro sempre a fondo perduto) era indirizzato all?apertura di punti vendita (bookshop) all?interno di tre biblioteche municipali periferiche: Corviale, Cornelia e Morante. L?idea nasceva dalla constatazione che nella capitale ben 90 delle 150 librerie esistenti erano situate nei quartieri centrali. Di qui, la scommessa del sindaco Veltroni e dell?assessore Nieri: dare qualità all?occupazione e alla vita nelle periferie, a partire dalla rinascita culturale. Per accompagnare le giovani imprese nella stesura del progetto e nelle diverse fasi della realizzazione dello stesso, il Comune ha attivato un servizio di consulenza gratuito, cui si sono rivolti, anche solo a titolo informativo, più di mille giovani: segno dell?interesse che l?iniziativa riscuoteva. Di fronte a una risposta tanto positiva, il Comune ha aumentato l?importo complessivo del finanziamento: da 500mila euro totali previsti all?inizio, si è arrivati agli 850mila finali. Giuseppe Pinna, consulente del Comune di Roma per la legge Bersani, oltre che direttore dell?Incubatore d?imprese di Corviale, ha seguito il progetto Librerie nelle periferie in tutte le sue fasi: dalla pubblicazione del bando all?esame delle domande, fino alla stesura finale della graduatoria e all?accompagnamento degli enti aggiudicatari nella realizzazione dell?impresa. Vita: Quante domande sono state presentate in tutto? Giuseppe Pinna: Ci sono pervenute circa 90 domande, 23 delle quali sono risultate finanziabili. Rispettivamente, 20 progetti per altrettante librerie e 3 per i bookshop nelle biblioteche. Veltroni ha commentato così i risultati: “In un solo giorno, assistiamo all?apertura di 23 librerie: un caso più unico che raro”. Vita: Quale tipo di utenza si è mostrata maggiormente interessata al progetto? Pinna: Il quadro è assolutamente variegato: hanno risposto al bando giovani e anziani, imprenditori e professionisti, ma anche persone assolutamente digiune di esperienza imprenditoriale. è curioso, per esempio, il caso di una libreria che aprirà a Ostiense: sarà gestita da un gruppo di docenti della III Università. Vita: Quali sono le caratteristiche principali delle librerie che apriranno? Pinna: Anche in questo caso, la composizione è variegata. Una delle caratteristiche più importanti è la loro distribuzione lungo l?intero anello periferico. Inoltre, tutte sono librerie specializzate, anche se in settori diversi. Vita: Qualche esempio? Pinna: A Ostiense, la libreria sarà specializzata in architettura, visto che è da quella facoltà che provengono i docenti che la gestiranno. A Corviale, il bookshop interno alla biblioteca sarà specializzato in giochi di ruolo. Un?altra libreria sarà specializzata in cultura senegalese. Interessante anche il caso della libreria che sarà gestita da Rossella Croce (la figlia del famoso libraio romano Ennio Croce): fornirà un servizio a domicilio per gli anziani. Vita: Quante e quali possibilità ci sono che una libreria ?periferica? possa avere successo? Pinna: Le librerie sono ovunque un?impresa molto rischiosa. I punti di forza di queste nuove librerie saranno due. Il primo è, appunto, la loro specializzazione: bisogna che ognuna di queste divenga polo di attrazione per una determinata utenza. Poi, le librerie saranno collegate tra loro in rete: condivideranno online i rispettivi cataloghi, così da poter sostenersi a vicenda. Vita: Quando potremo entrare in queste librerie? Pinna: La maggior parte non si farà sfuggire l?occasione del Natale.

Chiara Ludovisi

Info: La periferia al centro Il progetto voluto dal Comune di Roma per l?apertura di librerie in periferia fa parte della legge 266/97, meglio nota come legge Bersani: essa si propone la riqualificazione delle periferie attraverso l?incoraggiamento di attività imprenditoriali, che al tempo stesso promettano la creazione di nuova e qualificata occupazione in queste zone. Ogni anno, vengono pubblicati due bandi ?gemelli?, che interessano, a rotazione, i diversi quartieri considerati periferici. Grazie a questa legge, sono state attivate fino ad oggi più di 500 imprese, creando circa 1.500 nuovi posti di lavoro. Online è disponibile la nuova Guida per la presentazione della domanda – Edizione 2003 – relativa agli interventi previsti dalla Legge Bersani. La guida fornisce in dettaglio le istruzioni per tutte quelle cooperative o imprese che operano o intendo operare in alcuni quartieri periferici di Roma.

Info: Autopromozione Sociale


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