Non profit

La proposta di Vita raccoglie consensi. I fondi? Mettiamoli a registro

Grande attenzione della stampa sui soldi scomparsi. E consensi sull’idea di pubblicare i conti correnti della solidarietà. Guido Bertolaso e Marco Vitale: "Affidateli ai prefetti".

di Gabriella Meroni

Tg5, Tg2, Repubblica, Il manifesto, Il Giornale, Il Tempo (gli ultimi due, in prima pagina), la Rai e tutti i media del Molise, decine di network radiofonici: l?eco dell?inchiesta di Vita sui fondi pro terremotati svaniti nel nulla ha occupato per giorni le pagine e i servizi dei mass media italiani. Segno che lo snodo della trasparenza è quanto mai attuale, e lo stesso si può dire della necessità di istituire una forma di controllo e regolamentazione delle raccolte fondi a favore di emergenze così dirompenti. Un giorno a San Giuliano Sul tema sono intervenuti molti autorevoli esperti, a partire dal responsabile della Protezione civile, Guido Bertolaso, presente all?incontro del 25 ottobre, organizzato a San Giuliano di Puglia dal Comitato vittime della scuola, in cui è stata presentata la nostra indagine. Bertolaso, parlando in un?aula consiliare nuova di zecca (costruita grazie alla raccolta fondi Corriere-Tg5) e piena all?inverosimile, ha apprezzato la nostra idea di istituire un registro pubblico delle raccolte fondi che dovessero ?partire? in seguito a una calamità come quella che ha colpito il Molise: “Tutto quello che serve a non disperdere il capitale umano di generosità degli italiani è benvenuto”, ha detto Bertolaso. “E il registro delle raccolte fondi è un?ottima idea. Nei giorni successivi al terremoto, avevo suggerito di istituire una task force presso la Regione Molise in modo da tenere sott?occhio l?incredibile flusso di solidarietà che sentivamo arrivare in quelle ore. Poi non se ne fece più nulla, ma la prossima volta molte cose dovranno cambiare”. Per il capo della Protezione civile il registro potrebbe essere depositato presso i prefetti, “uomini di Stato e di diritto, esperti delle leggi e al di sopra di ogni sospetto”. Sulla stessa linea si muove Marco Vitale, l?economista che fu incaricato di gestire (facendolo con assoluta correttezza e abilità) i fondi privati della Missione Arcobaleno, gli unici mai sfiorati dallo scandalo. Molise in subbuglio “Sono d?accordo con la proposta di Vita che mi sembra un equo, sensato e costruttivo compromesso”, dichiara. “Tra gli organismi da voi indicati per la registrazione dei raccoglitori di fondi esprimo una forte preferenza per le prefetture, che mi sembrano le più attrezzate e logiche per un compito di questo tipo, e anche perché mi sono convinto che sono uno dei pochi residui di Stato serio nel quadro dello sfasciume generale”. “Il livello di trasparenza di molte raccolte fondi non è ancora ottimale”, osserva Edoardo Patriarca, portavoce del Forum del Terzo settore. “Quindi ben vengano tutte le iniziative che possono contribuire a migliorarla, come il registro proposto da Vita o il rilancio, tra poche settimane, della Carta della donazione promossa dal Forum. Dobbiamo essere inflessibili con chi abusa della generosità altrui perché finisce per ucciderla. E noi non possiamo permetterlo”. L?inchiesta di Vita ha destato grande attenzione e clamore, com?era facile immaginare, soprattutto in Molise. Il segretario regionale della Cgil, Michele Petraroia, ha preso spunto dal contenuto delle nostre pagine per chiedere un controllo nazionale sulla destinazione dei contributi post terremoto. La Regione, il cui governatore Michele Iorio è anche commissario alla ricostruzione, ha manifestato stima e apprezzamento per il nostro lavoro, per bocca dell?assessore ai Lavori pubblici, Antonio Chieffo: “Ringrazio Vita per il coraggio e la puntualità dell?inchiesta”, afferma, “e auspico che prosegua nel lavoro, per portare alla luce tutti gli eventuali ?buchi neri? delle raccolte di solidarietà. È anche nostro interesse identificarli per capire dove sono finiti davvero i soldi degli italiani”.

ha collaborato Ettore Colombo


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