Economia

Fisco: le proposte di Legacoop

La centrale cooperativa è stata ascoltata nei giorni scorsi dalla commissione Finanze della Camera

di Francesco Agresti

“Una valutazione sull?impianto complessivo della riforma dell?imposizione sul reddito delle società sarà possibile solo quando tutto l?iter sarà portato a compimento, ma già oggi occorre essere consapevoli che in una logica politico-istituzionale caratterizzata dall?alternanza delle forze politiche alla guida del Paese sarebbe necessario includere il sistema fiscale tra le opzioni di fondo comuni ad entrambi gli schieramenti, al fine di consentire alle imprese una sostanziale continuità nei meccanismi di tassazione e la possibilità di programmare con certezza i loro investimenti di lungo termine”. È questa l?osservazione di fondo espressa da Lelio Grassucci, responsabile Relazioni istituzionali di Legacoop, nel corso dell?audizione sulla riforma dell?imposizione sul reddito delle società presso la commissione Finanze della Camera. ?Una riforma?, ha sottolineato l?esponente della Legacoop, ?che si muove in direzione di accelerare il processo di integrazione dei sistemi fiscali dei paesi della UE.? A tale proposito, sottolineando come sia ancora lontana la definizione di un modello comune europeo per il perdurante contrapporsi di due teorie (liberalizzazione del mercato, con interventi attraverso norme che dettano principi generali validi per tutti i paesi membri; formazione di un Europa federale, con un sistema di imposte federali sovrapposte ad un?imposizione ridotta dei singoli stati), Grassucci ha espresso l?auspicio che il Governo italiano si muova in una logica di maggiore integrazione dell?economia europea e quindi si adoperi per favorire una fiscalità coerente con tale principio. Sul tema della riduzione della pressione fiscale, Grassucci ha evidenziato come il superamento del modello di tassazione duale (basato sulla Dit, che premiava con aliquote ridotte le società che attuavano processi di capitalizzazione), potrebbe penalizzare molte società, tra cui le cooperative. ?Inoltre? ha aggiunto, ?se si considera che la riforma tende ad ampliare la base imponibile, appare difficile pensare ad una riduzione della pressione fiscale, anche in presenza di una riduzione dell?aliquota; un reale abbassamento della pressione fiscale si potrebbe ottenere, in questa fase, con il superamento dell?Irap, attraverso un realistico ed auspicabile processo di riduzione graduale, ma significativo del tributo. Queste le richieste specifiche avanzate da Legacoop: 1. Possibilità, anche per le cooperative, di effettuare il consolidato di gruppo interpretando la lettera b) dell?art.128 comma 2 dello schema di decreto nel senso che le agevolazioni ricordate afferiscono esclusivamente alle agevolazioni territoriali e non allo specifico cooperativo. Ciò al fine di consentire anche alle cooperative, al pari di tutte le altre imprese, di usufruire dei vantaggi previsti dalle norme sul consolidato. 2. Soppressione, o in subordine allineamento al 12,50%, della tassazione dei dividendi percepiti dalle cooperative esenti in attuazione dell?art.2 delle norme di coordinamento, al fine di allinearle al nuovo sistema. Manca, infatti, il necessario coordinamento con il comma 5 dell?art.27 del DPR 600/73. (Con tale DPR si pagava il 27% ma era possibile chiedere il rimborso ). 3. In relazione alla thin capitalization, si chiede di includere nella quota di patrimonio netto contabile di pertinenza di ciascun socio, una parte virtuale e pro quota delle riserve indivisibili, al fine di evitare una assurda penalizzazione del socio che finanzia la cooperativa.


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