Cronache russe
Navalny è ormai un simbolo per l’opposizione a Putin
La fila verso la tomba di Navalny non si ferma. Si può già dire con certezza che decine di migliaia di persone sono venute al funerale e alla successiva visita alla tomba, e forse questo numero ha superato i 100mila. Alexey lo aveva detto che “se mi uccidessero, allora saremmo insolitamente forti”
Una settimana dopo il funerale di Navalny, Meduza, attraverso le sue fonti al Cremlino, ha scoperto come le autorità russe si sono opposte al carattere pubblico di questo evento. Le autorità volevano davvero celebrare un funerale privato e segreto, come accaduto in estate quando “morì inaspettatamente” il capo della PMC Wagner, Yevgeny Prigozhin (che nel giugno 2023 avanzò con la sua armata verso Mosca, fu poi ricevuto al Cremlino da Putin, e infine “morì inaspettatamente” nell’agosto 2023 mentre volava sul suo aereo. Secondo Putin, sono state trovate tracce di granate a frammentazione sui corpi delle vittime dell’incidente). La famiglia Prigozhin ha accettato la proposta del Cremlino anche se, secondo il Moscow Times, alla famiglia non è stato chiesto nulla, e l’FSB e il Cremlino hanno deciso così. E anche dagli annunci sui social non era chiaro in quale cimitero sarebbe stato sepolto Prigozhin.
Nel caso di Navalny, il Cremlino ha fatto marcia indietro perché la madre di Navalny è stata irremovibile, nonostante minacce, ricatti e pressioni che si sono protratti ogni giorno per tutti i 9 giorni dalla data della morte del politico. Lyudmila Ivanovna (nella foto), la madre di Navalny, ha comunque vinto. “Negare una sepoltura normale a una madre anziana sarebbe stato un duro colpo per l’immagine delle autorità, anche agli occhi delle persone fedeli al regime”, ha detto a Meduza una fonte del governo russo. Il funerale e la sepoltura di Navalny alla fine sono diventati la più grande protesta dall’inizio della guerra con l’Ucraina. Ancora oggi continuano le visite alla tomba di Navalny al cimitero Borisov di Mosca; questa settimana erano stati deposti così tanti fiori da arrivare a coprire completamente l’alta croce installata sulla tomba.
Ora i fiori sono già stati in parte rimossi, ma la fila verso la tomba non si ferma. Si può già dire con certezza che decine di migliaia di persone sono venute al funerale e alla successiva visita alla tomba, e forse questo numero ha superato i 100mila, tenendo conto dei memoriali in altre città della Russia e del mondo. La partecipazione così numerosa al funerale e all’addio a Navalny è stata una sorpresa per il Cremlino, così come le precedenti code per raccogliere firme a sostegno dell’oppositore di Putin alle elezioni presidenziali in Russia, ma i funzionari non si preoccupano, ripetono cinicamente che, rispetto alla popolazione di tutta la Russia, questa è “una goccia nel mare”.
Ciò vale per l’intera popolazione della Russia, che ammonta a circa 145 milioni di persone. Centinaia di migliaia sembrano un numero piccolo. Ma la morte e il funerale di un eroe, come sappiamo nella storia, hanno sempre un enorme significato simbolico, mobilitano i suoi sostenitori e li incoraggiano a intraprendere ulteriori azioni. “E’ stata una cosa sacra”, hanno detto i presenti al funerale di Navalny. Ora Navalny è diventato un simbolo della resistenza al regime di Putin. E come simbolo, tutta la sua vita, trasformandosi inevitabilmente in un mito, sarà per moltissime persone una sfida a non rimanere indifferenti. Yulia Navalnaya, in quanto erede del carisma di suo marito, sarà per loro un esempio fisico. Ancora una volta, ci sono molti esempi nella storia di come una moglie, come erede del patrimonio carismatico del marito, abbia raggiunto molto rapidamente il successo politico. Basti ricordare la storia dell’undicesimo presidente delle Filippine, Corazon Aquino.
Nel suo discorso ai sostenitori, nella scena finale del film Navalny (Premio Oscar 2023), il regista Daniel Roher chiede a Navalny cosa avrebbe voluto dire ai suoi sostenitori nel caso in cui fosse stato ucciso. Oltre a “non arrendervi”, Alexey ha sottolineato che “se ciò accadesse e mi uccidessero, allora saremmo insolitamente forti”.
Come diceva Vaclav Havel: la forza di resistenza al male si trova nell’apparente impotenza di uomini che non restano indifferenti, che fanno delle scelte in favore del bene.
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