Elettrosmog: Pecoraro, dopo Vaticano tocca alla Nato
«A Napoli c'è un'antenna...»
La svolta sul caso Radio Vaticana sancita ieri in Consiglio dei ministri e’, per Alfonso Pecoraro Scanio, ”una buona notizia anche come napoletano, perche’ a Napoli l’antenna che ‘spara’ alto e’ quella della Nato. Credo che il passo successivo, gia’ Bordon ha preso un’iniziativa, sara’ dire alla Nato, che pure gode di uno status internazionale, che deve smetterla di sparare nell’atmosfera enorme elettrosmog. Chiusa la vicenda Radio Vaticana -ha detto il ministro dell’Agricoltura a margine del giuramento degli allievi del Corpo Forestale dello Stato- si aprira’ la vicenda Nato. L’antenna sorge presso il convento dei Camaldoli e ‘spara’ per tutto il bacino europeo, ma e’ una cosa che puo’ andare perfettamente sul satellite”.
A giudizio di Pecoraro Scanio, ”il paradosso e’ che l’impianto si trova in un sito della Curia, l’eremo dei Camaldoli, da dove la Curia stessa dice che se ne deve andare perche’ le onde inquinano le suore brigidine che vivono nell’eremo. In questo caso, si dimostrera’ che noi difendiamo i religiosi e le religiose. La battaglia e’ solo all’inizio”.
Quanto alla riunione di ieri a palazzo Chigi per dirimere la questione legata alle emissioni della Radio Vaticana, il ministro dell’Agricoltura si riterra’ ”soddisfatto quando le emissioni torneranno nella norma. Attendo l’esito”. ”E’ stato pero’ sancito -aggiunge- il principio che l’elettrosmog e’ un problema. Prima era una posizione solo del ministro dell’Ambiente e dei Verdi, adesso e’ la posizione del Consiglio dei ministri, che ha deciso che Radio Vaticana, come tutte le radio che operano nel nostro Paese, deve tornare nella norma. Se l’obiettivo sara’ raggiunto con altri 15 giorni, dopo che sono passati anni, va bene”.
A questo proposito Pecoraro Scanio precisa che ”il Consiglio dei ministra ha deciso all’unanimita’. Si era aperto un dibattito in cui si sosteneva che l’elettrosmog era una fissazione degli ambientalisti, addirittura alcuni, parlando in modo discutibile, dicevano che era un’esagerazione. Ieri il Consiglio dei ministri all’unanimita’ ha deciso che l’elettrosmog e’ un problema, che la legge va rispettata e che bisogna tornare nei limiti. Nessun ministro, e sottolineato nessuno, ha dissentito su questo, neanche quello che sta seduto vicino a me e che si chiama Umberto…”.
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