Mondo

Clandestini: riflessioni dal mondo della cooperazione

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione di Soleterre-strategie di pace sulla tragedia dei morti al largo di Lampedusa

di Benedetta Verrini

Dopo il dramma dei clandestini somali morti la settimana scorsa su un’imbarcazione persa alla deriva, continuano a giungere in redazione riflessioni e spunti di discussione sul tema dell’immigrazione. Quello che segue è di Damiano Rizzi, presidente di Soleterre-strategie di pace, giovane associazione di Milano impegnata in sviluppo e cooperazione. Davanti all?ennesima tragedia dell?immigrazione clandestina, ci troviamo non senza parole ma con un?incredibile voglia di parlare, di discutere per affrontare il dramma delle 70 o forse 80 morti di Lampedusa, con il preciso dovere di fare tutto il possibile perché simili ?calamità? non si ripetano mai più. Con la voglia di restituire in qualche modo dignità a chi non ha avuto alcuna possibilità se non quella di affrontare il mare. La nostra voce vuole essere quella di una parte della società civile italiana, impegnata con progetti concreti di sviluppo nei paesi a forte immigrazione verso l?Europa. Creazione di cooperative di lavoro, di progetti per migliorare le condizioni sanitarie ed altro ancora affinché si riduca il numero dei dannati, costretti alla fuga alla ricerca di una ?terra promessa?, che molto spesso si rivela l?ennesima beffa del destino. E lo diciamo perché abbiamo riscontrato che è possibile. Fermare l?ansia che porta lontano, riscoprendo, nel paese in cui sei nato, la vera occasione della tua vita. Con una frase, aiutare nei paesi di origine con progetti di sviluppo. Lo abbiamo fatto in Marocco, con l?aiuto di un?altra ONG italiana, il CEFA di Bologna, creando condizioni affinché 46 donne analfabete rimanessero nella regione dei Beni Meskine (popolo povero, da cui ogni giorno fuggono oltre 90 persone per raggiungere l?Europa), producendo coperte che vengono vendute in Italia. Una piccola realtà che non si annienta davanti al dramma di chi muore, e ci restituisce forza per continuare a ripetere che è possibile intervenire e salvare vite umane. Come un?orazione, un?invocazione, una preghiera affinché non si dimentichi mai questa possibilità. Il 21 ottobre scorso Soleterre ? strategie di pace non ha festeggiato il suo compleanno. Il suo primo anno ufficiale di attività. (l?Associazione lavora già da diversi anni ma si è costituita ufficialmente solo un?anno fa). Festeggeremo solo quando non sarà più utile il nostro lavoro. Quando non ci sarà più bisogni di noi. Lasciamo aperte le porte alla possibilità. Per discutere di questi temi abbiamo creato un apposito indirizzo di posta elettronica attraverso il quale raccogliere testimonianze dei vari progetti in corso. Non esitate a scrivere: migrante@soleterre.it


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