Formazione
Microsoft dona laboratori informatici
Andranno alla Residenza Universitaria "Lamaro Pozzani" della Federazione dei cavalieri del Lavoro
Microsoft dona i laboratori informatici alla residenza universitaria ?Lamaro Pozzani? della Federazione dei Cavalieri del Lavoro: l?annuncio è stato dato in occasione delle investiture dei nuovi cavalieri del lavoro che ci sarà oggi al Quirinale.
Pozzani è un collegio per ?universitari doc? della Federazione dei Cavalieri del Lavoro. La Residenza ospita 70 studenti di diverse facoltà: ingegneri, iscritti a scienze politiche, giurisprudenza, medicina. Le donne, che hanno di recente avuto il permesso di entrare, sono il 40%. La provenienza dei ragazzi è forte dalle regioni del Sud, dal Piemonte, dal Veneto e dall?Emilia Romagna. Vi sono anche una decina di ragazzi stranieri. Per accedere alla Residenza sono richiesti il massimo dei voti all?esame di maturità e il superamento di una settimana di prove scritte e orali, dalle quali viene scelto in media uno 1 studente su 10. Durante il corso di laurea gli studenti devono assicurare un?ottima condotta, essere in corso e mantenere una media minima del 27/30. Il programma prevede un corso quinquennale di cultura d?impresa gestionale, corsi sui grandi linguaggi di comunicazione internazionale, di inglese ad alto livello, di informatica, corsi ad hoc su argomenti di attualità, come globalizzazione e mercati finanziari, incontri serali con Cavalieri del Lavoro e personalità di spicco del mondo della cultura. ?Per la mia esperienza di Cavaliere del Lavoro? afferma Umberto Paolucci, presidente di Microsoft Italia e vice presidente di Microsoft Corporation, ?il contributo che Microsoft ha voluto dare alla Residenza Universitaria per innalzare la qualità dell?offerta formativa assume un significato particolare. L?ottica per noi è stata quella di contribuire a creare un ?polo d?eccellenza? per valorizzare le migliori intelligenze che concorreranno domani a far crescere l?innovazione, la competitività e la qualità della vita in Italia?.
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