Cultura

Immigrazione, Libia: “Non ci servono poliziotti”

"Quello che occore sono aiuti e risorse", lo dice in un'intervista il ministro libico per la giustizia e la sicurezza Mohamed Mesrati

di Redazione

”Non e’ con la polizia che si risolve questo problema”. Ad affermarlo in una intervista al ‘Corriere della Sera’ e’ Mohamed Mesrati, il ministro libico per la giustizia e la sicurezza. ”Noi mica vogliamo guardare le vostre coste per voi -spiega-. Il problema dell’immigrazione clandestina deve essere risolto nel suo complesso. Servono tanti soldi e tanti aiuti da portare nei Paesi d’origine. Non la polizia”. Nell’accordo firmato in luglio con l’Italia, ”non c’e’ nulla di segreto”, aggiunge, ma non sono state ancora prese decisioni, sottolinea. ”Il problema e’ vasto e complesso -spiega Mesrati-. Dopo l’accordo di luglio la vostra polizia italiana in agosto e’ venuta in Libia per studiare la situazione. Poi ci siamo di nuovo incontrati a fine settembre a Malta con il ministro Pisanu e, ancora, la prossima settimana verra’ una delegazione a parlare di nuovo con voi”. Secondo Mesrati fermare gli immigrati incrementando i controlli delle coste e’ impossibile. ”In Libia -spiega il ministro- ci sono 2mila chilometri di coste sul mare e altri 7mila chilometri di confini desertici. Neanche se decidessimo di mettere tutti e 5 i milioni di libici a fare da guardia a questi confini saremmo capaci di controllarli. E’ dal 1970 che la Libia ha cominciato ad avere problemi con l’immigrazione illegale da parte di tutta l’Africa. Abbiamo speso un sacco di soldi, abbiamo provato in tutti i modi, abbiamo sempre fallito”. Per questo, aggiunge Mesrati, ”abbiamo bisogno di soldi, tanti soldi e di mezzi e di tanto hi-tech. Una nostra commissione tecnica ha preparato una lunga lista per l’Italia di cio’ che ci serve: elicotteri, binocoli, radar. Ma c’e’ il problema dell’embargo con l’Unione europea. Abbiamo chiesto per questo all’Italia di farsi portavoce in Europa”.


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