Università Firenze: lauree honoris causa tutte “sociali”

Dodici lauree honoris causa, conferite dalle altrettante facoltà dell’ ateneo, per celebrare gli 80 anni dell’ Università di Firenze. Tra i nuovi dottori, anche il linguistica Noam Chomski, l’ economista Mohammed Yunus, e il segretario generale dell’ Onu Kofi Annan. Le lauree fanno parte del pacchetto di iniziative organizzate per ricordare quando, nel 1924, fu conferita la denominazione di Università all’ Istituto superiore di studi pratici e di perfezionamento di Firenze, nato all’ epoca dell’ unità d’ Italia e che si ricollegava all’ antico Studium medievale del 1321. Per la facoltà di Agraria sarà premiata Vandana Shiva,fisica ed economista, teorica dell’ ” ecologia sociale”,fondatrice di un movimento per proteggere la biodiversità e sviluppo sostenibile; per Scienze politiche è stata scelta Mary Robinson, già presidente della repubblica irlandese e alto commissario dei diritti umani dell’ Onu; per Medicina Mario Capecchi, scelto per le sue ricerche genetiche; per Ingegneria la laurea va a Jean Todt, direttore della gestione sportiva della Ferrari; laurea in economia per Mohamed Yunus, fondatore della Grameen bank del Bangladesh, per favorire la microimprenditorialità a condizioni accessbili; la facoltà di Lettere ha scelto il professore americano di linguistica Noam Chomski; per Giurisprudenza sarà premiato Erhard Denninger,studioso e teorico tedesco; laurea in psicologia per Jerome Seymour Bruner, uno dei padri fondatori della moderna psicologia; laurea in Scienze matematiche, fisiche e naturali al premio nobel per la fisica Eric Cornell; Architettura ha scelto sir Richard Rogers, londinese nato a Firenze che ha firmato, tra gli altri, i progetti del tribunale per i diritti dell’ uomo a Strasburgo e il Barajas Airport di Madrid; per la facoltà di Farmacia la scelta è caduta su Edoardo Boncinelli, laureato a Firenze e ora direttore della Scuola Internazionale superiore di studi avanzati di Trieste; infine Scienze della formazione ha dedicato la laurea a Kofi Annan, attuale segretario generale dell’ Onu e già premio nobel per la pace nel 2001.